Il centrodestra, Lega in testa, all’attacco di Luigi Di Maio. Il capogruppo di Id ed eurodeputato leghista, Marco Zanni, ha presentato un’interrogazione alla Commissione Ue riguardo la nomina dell’ex ministro degli Esteri a Rappresentante speciale dell’Ue nel Golfo Persico. Nell’interrogazione Zanni chiede «quali candidature siano pervenute per il ruolo in oggetto» e se «Luigi Di Maio come Rappresentante speciale rispetti i criteri stabiliti dallo statuto dei funzionari dell’Ue per il grado cui dovrebbe venire assegnato».
Zanni interroga la Commissione anche su «come intenda conciliare questa proposta» con la richiesta espressa nel bilancio annuale dell’Unione europea di «favorire la nomina di donne alla carica dei rappresentati speciali». Inoltre, dalla risposta ad una precedente interpellanza «si desume che la retribuzione per tale ruolo potrebbe corrispondere a quella di un AD14-15». Consultando il tabellario Ue, secondo il leghista, la posizione risulta essere retribuita con minimo 13.000 euro al mese, e con la possibilità di salire oltre i 16.000 in caso di trasferimento all’estero.
«Luigi Di Maio durante il suo mandato come titolare della Farnesina – afferma Zanni – ha creato in maniera ripetuta incidenti diplomatici con alcuni Paesi parte del Golfo Persico». L’eurodeputato del Carroccio, perciò, domanda come l’ex ministro possa «svolgere un ruolo cruciale di mediazione e diplomazia in una zona instabile e dai fragili equilibri geopolitici».
Zanni mostra sconcerto, perché «in un momento delicato come questo, noi inviamo una persona che ha creato gravissimi problemi proprio lì. I rapporti tra Italia ed Emirati Arabi Uniti sono stati quasi cancellati da un’azione totalmente sbagliata e distruttiva di Luigi Di Maio». E allora «come è possibile, con le elezioni europee ormai vicine, scegliere per un incarico lungo una persona che il governo non ritiene adatta, oltre che del campo avverso?». Insomma, Zanni giura: «Noi faremo tutto quello che è possibile fare per evitare la designazione». Ma appare irreversibile il percorso della nomina, proposta dall’Alto rappresentante europeo Josep Borrell. Giovedì è atteso il primo passo per la ratifica, nella riunione degli ambasciatori del Comitato politico e di sicurezza.
Del resto l’attuale titolare della Farnesina, Antonio Tajani, rimarca che l’investitura di Di Maio «è una prerogativa dell’Alto rappresentante, non è una scelta del governo italiano, non sono cose che ci riguardano». E poco importa che Matteo Salvini auspichi un ripensamento, perché «con tutti i diplomatici di carriera che hanno fatto tanto in Italia ed in Europa, mandare a mediare il signor Di Maio Luigi è curioso». Idem per l’annuncio di Gasparri, con la richiesta di un voto del Parlamento contro la nomina proposta da Borrell. Simbolica pure l’iniziativa dell’eurodeputata leghista Isabella Tovaglieri, che ha inviato una lettera all’Alto rappresentante dell’Ue per gli affari esteri, in cui chiede conto dei criteri di scelta per Maio: lo scritto contiene una decina di curricula di giovani, con titoli accademici nel campo della politica e delle relazioni internazionali, considerati superiori a quelli dell’ex ministro del governo Draghi.
martedì, 25 Aprile 2023 - 09:00
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