Il giallo della scomparsa di Kataleya: il padre tenta suicidio in cella, la telefonata alla madre era di un mitomane

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Le foto di Katalayea, la bimba di 5 anni scomparsa da sabato 10 giugno a Firenze, viaggiano sulle ambulanze e su tutti i mezzi delle Misercordie: autisti e operatori terranno l’immagine sul cruscotto per poterla eventualmente riconoscere, durante i loro servizi per la città, e segnalarla. La madre, intanto, scende in piazza con un trentina di persone e sfila in corteo chiedendo sostegno: «Aiutateci a trovare Kataleya».

I carabinieri indagano senza sosta sulla scomparsa della bambina peruviana. Il padre, detenuto nel carcere fiorentino di Sollicciano per reati contro il patrimonio, ha tentato il suicidio quando ha appreso della scomparsa della piccola. E’ accaduto ieri. L’uomo avrebbe ingerito del detersivo, motivo per il quale nel tardo pomeriggio è stato trasportato al pronto soccorso dell’ospedale di Torregalli, dove è rimasto in osservazione fino a questa mattina per poi essere riaccompagnato nel carcere di Sollicciano.

Kataleya Alvarez è scomparsa dall’ex hotel Astor, nel quartiere di San Jacopino, dove viveva con la famiglia. E’ stata persa di vista tra le 15 e le 15,15. «Da ieri alle 21, in coordinamento con la Prefettura di Firenze, la Protezione civile ha impiegato 75 squadre di volontari con il compito di perlustrare le strade indicate dai Carabinieri per la ricerca della bambina», ha segnalato l’assessore alla Protezione civile, Elisabetta Meucci. «Nel giro di un’ora ieri avevano già risposto più di cento volontari. Quelli impiegati in totale sono stati 178, oltre a nove tecnici del servizio di Protezione civile», ha aggiunto Meucci.

Al momento non è giunta alcuna richiesta estorsiva. I carabinieri stanno passando al setaccio tutte le immagini video acquisite. La procura ha aperto un fascicolo di inchiesta: inizialmente l’ipotesi di reato era abbandono di minore, successivamente è stata modificata in sequestro di persona.
«Stiamo lavorando anche sulle telecamere – ha spiegato il generale Gabriele Vitagliano, comandante provinciale dei carabinieri di Firenze – Una squadra particolarmente esperta e sensibile sta tracciando tutte le telecamere del quartiere, con molta pazienza, fotogramma per fotogramma». Poi, parlando della segnalazione di una bimba vista vestita di rosso a bordo di un bus, il generale ha aggiunto: «C’è stata una segnalazione: una bambina sola su una linea cittadina dei bus con abiti diversi da quelli che avrebbe dovuto avere la bambina scomparsa. E’ una pista su cui stiamo lavorando cercando di individuare la macchina per verificare se ci siano telecamere a bordo: vale quanto altre piste».

Quanto alla telefonata ricevuta da un’amica della madre della piccola nel corso della quale l’uomo al telefono affermava di avere lui la bimba, i carabinieri hanno appurato che si tratta di una falsa notizia. «Senza entrare nel dettaglio – ha aggiunto Vitagliano – ho scarse speranze che sia valida. Riteniamo che sia stato un mitomane», anche se «qualcuno che conosce la famiglia visto che aveva il numero» di cellulare della mamma, Kathrina Alvarez. «Riteniamo fosse un mitomane – ribadisce- che non ha fornito elementi pratici, senza dire il perché avrebbe fatto il sequestro di persona. Abbiamo altri elementi per dire che si tratti di una telefonata fallace, ma comunque ci stiamo lavorando sopra per individuare sul territorio il telefono, trovare la persona e vedere cosa ci sia dietro. Tuttavia, non credo sia una buona pista». La mamma, però, continua a sostenere di aver fatto un nome agli inquirenti: «Questa cosa secondo me è stata ingigantita nella concitazione del momento. La madre, sulla base di una valutazione di buonsenso, ha supposto che la sparizione della figlia possa essere in qualche modo collegata a litigi dentro l’ex albergo. E’ una delle piste seguite da subito e che stiamo seguendo, ma non ci ha dato un nome, né degli elementi dì una persona», ha sottolineato il generale.

lunedì, 12 Giugno 2023 - 13:39
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