Caso Visibilia, Santanché resta ministro: il Senato la salva dalla sfiducia, Iv-Azione non votano e attaccano i grillini


Lei ha continuato a battere su un punto: «Non sapevo di essere indagata» quando intervenne in Aula il 5 luglio, la comunicazione è arrivata il 17 luglio. Come se il discrimine in una vicenda di etica, sia l’avere ricevuto o meno l’avviso di garanzia: cioè come se la forma sia più importante della sostanza. Loro, i grillini, hanno promesso che non s’arrenderanno e torneranno a chiedere le dimissioni del ministro.

La mozione di sfiducia avanzata nei confronti di Daniela Santanché per il caso Visibilia è finita nel cestino. Come prevedibile, nella giornata di ieri l’Aula del Senato ha respinto le istanze dei grilli con 111 voti, mentre solo in 67 (M5S, Pd e Avs) hanno votato a favore dell’istanza. Poi c’è anche chi è rimasto volutamente fuori dal voto: il gruppo Italia Viva-Azione è uscito dall’Aula, evitando di prendere posizione. «Nel momento in cui il M5S trattata su alcune posizioni in Rai, presentava la sfiducia. Noi non ci ascriviamo a questa operazione e ci sottraiamo all’assist a favore di Meloni», ha spiegato il senatore Enrico Borghi. Grande assente in aula Matteo Renzi.

Soddisfatta Daniela Santanché: «E’ una giornata bellissima». Giuseppe Conte ingoia il rospo ma giura che non finirà qui: «Ripresenteremo senz’altro la mozione di sfiducia nei confronti della ministra Santanché alla Camera, stavolta, perché abbiamo un presidente del Consiglio, Meloni, che non ha il coraggio e la responsabilità di far dimettere la propria ministra che ha mentito al Parlamento. E’ uno sfregio tutto questo alle istituzioni di governo».

E però potrebbe essere tutto inutile. Così come potrebbe rivelarsi senza effetto un eventuale rinvio a giudizio di Daniela Santanché. I fatti per i quali il ministro potrebbe finire a processo sono sostanzialmente quelli già noti, quelli sui quali l’Aula ieri ha sostanzialmente preso posizione facendo scudo alla ‘Pitonessa’ con interventi da difesa agguerrita. Dunque un domani non solo la Santanché potrebbe ricordare ai ‘suoi’ che fare dietrofront in assenza di elementi nuovi è un controsenso, ma potrebbe anche ricordare che si è innocenti fino a condanna definitiva e dunque non ha motivo di rinunciare all’incarico. Come finirà si vedrà nelle prossime puntate.

giovedì, 27 Luglio 2023 - 15:45
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