Voli Capodichino, accuse incrociate. Gesac contro Manfredi: «Parole ingiustificate». Pure Jannotti Pecci critica il sindaco


Sull’inquinamento acustico dovuto ai voli in arrivo e partenza dall’aeroporto di Capodichino scoppia la polemica tra Gesac e pezzi delle istituzioni. A infiammare lo scontro è un articolo di ‘Repubblica’ che rilancia, nell’edizione cartacea odierna, una lettera del sindaco di Napoli Gaetano Manfredi nella quale viene manifestata preoccupazione per i rumori costanti e quotidiani cui sono sottoposti pezzi di città. Scrive Manfredi: «E’ indubbio che l’aumento del traffico aereo negli ultimi anni contribuisca a un livello di notevole inquinamento acustico che costituisce un pericolo e una minaccia per la salute dei cittadini».

Parole che non sono piaciute a Gesac, la società che gestisce lo scalo. «Parlare di ‘pericolo’ è oggettivamente infondato e rischia di generare un allarme del tutto ingiustificato», replicano dalla Gesac in una nota. A monitorare i livelli di inquinamento acustico e a procedere alle sanzioni vi è una specifica Commissione Art.5 dell’aeroporto di Napoli, presieduta dall’Ente Nazionale per l’Aviazione Civile e composta da Ministero dell’Ambiente, Regione Campania, ARPAC, Città Metropolitana, Comune di Napoli, Afragola, Casoria e Casalnuovo, Enav e rappresentanti delle compagnie aeree. Ebbene, sottolinea Gesac seccata, «ad oggi le procedure antirumore sono rispettate da oltre il 98% dei voli». Inoltre, ricorda Gesac, in seno alla Commissione siano state adottate «ulteriori azioni di mitigazione: la chiusura dello scalo al traffico notturno (dalle 24:00 alle 6:00) ed una procedura di decollo aggiuntiva per meglio distribuire i voli sul territorio e ridurre l’impatto sul centro storico».

Quindi Gesac traccia già un primo bilancio sulla sperimentazione delle rotte entrata in vigore a fine febbraio, definendolo «positivo»: «Nei primi quattro mesi di sperimentazione (aprile-luglio), oltre 200 ore di volo in meno che si traducono in minore emissione di rumore e di Co2, stimata in oltre cinquemila tonnellate in meno. Il monitoraggio dei dati è condotto dall’Arpac, la cui veste istituzionale a tutela dell’ambiente e della salute pubblica, è garanzia di terzietà. Nel dicembre del 2022, l’aeroporto di Napoli ha ottenuto il livello 4+ transition dell’Airport Carbon Accreditation di Aci Europe, la massima certificazione ambientale in campo aeroportuale, riconosciuta solo a 23 società di gestione al mondo. Il livello conseguito attesta che Gesac non solo riduce e neutralizza l’emissione di gas climalteranti, ma formalmente impegna tutti gli operatori aeroportuali a fare altrettanto».

Negli ultimi 15 anni, a fronte del raddoppio del numero di passeggeri (5.7milioni nel 2007, 10.9 nel 2022) «non è corrisposto un analogo incremento dei voli, cresciuti solo del 16%. Un risultato possibile grazie ad una strategia commerciale che ha incentivato l’utilizzo di aeromobili più capienti e di minore impatto ambientale e ad un maggior riempimento dei posti disponibili a bordo (passato dal 68 all’85%). Peraltro, come noto, Gesac, consapevole che lo scalo partenopeo non può da solo rispondere alla crescente domanda di trasporto aereo della regione Campania, è impegnata nella realizzazione dell’aeroporto di Salerno che vedrà i primi voli a partire dall’estate 2024. Grazie all’utilizzo delle più avanzate tecnologie disponibili sul mercato, Salerno sarà l’aeroporto più eco sostenibile d’Europa».

«I city airports, laddove presenti, sono considerati un valore aggiunto per lo sviluppo economico ed occupazionale del territorio e per la loro strategica posizione che li favorisce rispetto a scali decentrati e periferici. Napoli chiuderà il 2023 con 12 milioni di passeggeri circa, si stima che per ogni milione di passeggeri trasportati corrispondano tra gli 800 e i 1.200 nuovi occupati (fonte ACI – Airports Council International), un dato che, tradotto nella realtà campana, equivale a circa 13mila posti di lavoro. Oltre al beneficio complessivo per la collettività, i buoni risultati gestionali del 2022 hanno consentito di distribuire dividendi agli azionisti, fra cui anche oltre 8milioni di euro alla Città Metropolitana che detiene l’11,875% delle azioni», conclude Gesac.

La lunga nota di Gesac, tuttavia, non rasserena gli animi. Al coro di proteste si aggiunge la voce del consigliere regionale del Pd Bruna Fiola: «Credo sia giusto in questo momento affrontare con serenità la questione dei voli che interessano la zona collinare di Napoli e sull’intera area nord della città. Come consigliera regionale ed esponente politico sento il dovere di farmi promotrice di una richiesta formale all’Arpac relativa ai dati degli ultimi mesi sull’inquinamento acustico, anche perché siamo al termine di una sperimentazione delle rotte iniziata a febbraio ed è giusto tirare le somme. Come cittadina della zona collinare mi unisco ai tanti che ne segnalano voli a tutte le ore, e invito i dirigenti di Gesac a prendere un caffè a casa mia per fargli capire la situazione del mio come di molti altri quartieri dalle sei di mattina fino a tarda sera». «Siamo tutti convinti che ci sia tanto il pieno rispetto delle norme quanto la massima disponibilità a migliorare la situazione nelle sedi opportune – precisa Fiola – ma non possiamo negare che c’è un chiaro malessere dei cittadini, noi come loro rappresentanti dobbiamo segnalarlo».

Spezza, invece, una lancia in favore di Gesac Costanzo Jannotti Pecci, presidente dell’Unione degli industriali di Napoli: «Purtroppo, il desiderio di politicizzare anche questioni da risolvere in una sede tecnica rischia di danneggiare fenomeni virtuosi come l’incremento considerevole dei flussi di passeggeri registrati dall’aeroporto di Capodichino e l’impegno della società di gestione per assicurare un sistema di monitoraggio acustico all’avanguardia. Un’attenzione e una sensibilità espressa anche sul versante del contrasto alle emissioni di gas climalteranti, tanto da far ottenere allo scalo il livello più elevato di certificazione ambientale nel suo campo». «È quindi spiacevole – sottolinea – che alcune preoccupazioni del Sindaco del Comune e della Città Metropolitana di Napoli, Gaetano Manfredi, vengano rese note attraverso indiscrezioni di stampa e non nella sede propria, ovvero la specifica Commissione presieduta da Enac che ha finora efficacemente affrontato la questione del rumore di origine aeronautica. Sono gli esperti e non i capigruppo dei partiti politici che possono valutare con cognizione di causa eventuali rischi di inquinamento acustico. No alla facile polemica e alle strumentalizzazioni: l’aeroporto di Capodichino è una risorsa preziosa per la crescita economica e sociale della nostra area e anche solo metterne in discussione l’assoluta e riconosciuta qualità può determinare gravissimi danni, ad esempio rendendolo meno attrattivo per le compagnie».

lunedì, 7 Agosto 2023 - 21:28
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