Minacce e atti persecutori dei No Vax contro l’infettivologo Bassetti, chiesto rinvio a giudizio per 14 persone

Matteo Bassetti in uno scatto pubblicato sulla sua pagina Facebook

Insulti, minacce, stalking, in una campagna No Vax contro l’infettivologo Matteo Bassetti. La procura di Genova ha chiesto il rinvio a giudizio di 14 persone imputate dei reati in atti persecutori in concorso, istigazione a delinquere e minacce aggravate nei confronti del clinico genovese. «Sono lieto di apprendere che, nella giornata di ieri – afferma Bassetti in una nota -, è stato notificato al mio legale Avv. Rachele Selvaggia De Stefanis, il decreto di fissazione di udienza preliminare, per il prossimo 13/11/2023, nanti il Tribunale di Genova per 14 persone che, negli ultimi mesi dell’anno 2021, mi avevano molestato, minacciato e reso vittima di atti persecutori perpetrati tramite la mia utenza cellulare».

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L’indagine «aveva preso le mosse dalle mie numerose denunce querele – spiega l’infettivologo – depositate presso la Procura della Repubblica a seguito della pubblicazione del mio numero di cellulare personale sul noto canale Telegram di matrice No Vax denominato “Basta Dittatura” nel mese di Agosto 2021. Da quel giorno, sono stato letteralmente sommerso da messaggi, chiamate ed azioni vessatorie che hanno comportato la contestazione del reato di atti persecutori in concorso oltrechè di istigazione a delinquere in quanto, come si legge nella richiesta di rinvio a giudizio, numerosi soggetti appartenenti al citato canale Telegram istigavano pubblicamente i membri gruppo a contattarmi sul mio numero privato rendendosi, così, autori di reati a mio danno».

Per gli inquirenti, tutto sarebbe avvenuto «nell’ambito di un’azione finalizzata a colpire i rappresentanti istituzionali e i sostenitori delle misure governative da Covid ed, in particolare, della compagna vaccinale anti Covid, attraverso l’individuazione e la persecuzione di figure bersaglio». Tra esse, anche Bassetti, ritenuto dai pm «simbolo a livello nazionale della campagna vaccinale anti Covid». Bassetti promette: «Andrò fino in fondo per ottenere giustizia certo che, di là delle simpatie e delle ideologie, debba sempre sussistere il limite invalicabile del rispetto della dignità delle persone».

Nella richiesta di rinvio a giudizio, si legge che sul canale Telegram un soggetto non identificato, «cogliendo l’invito dell’amministratore del gruppo a contattare il noto virologo e a dare conto su detto canale (…) delle azioni vessatorie compiute, nonché incitando i membri della chat a porre in essere azioni violente nei suoi confronti, con condotte reiterate minacciavano e molestavano Matteo Bassetti». Gli indagati avrebbero causato all’infettivologo «un perdurante e grave stato d’ansia e paura, da ingenerare nel medesimo un fondato timore per la incolumità propria e dei prossimi congiunti e da costringerlo ad alterare le proprie abitudini di vita». Ovvero «limitare l’uso del telefono non rispondendo a numeri sconosciuti e non memorizzati in rubrica, ridurre le occasioni di partecipazione in presenza ai congressi, rinunciare ad uscire con la famiglia».

Commentando un’aggressione subita da Bassetti nell’agosto di due anni fa, ad opera di un attivista no vax, un indagato scrisse «doveva farlo fuori…uno di meno». E a seguire «sotto il post che riportava la locandina dell’evento “Vibo Valentia in Festa” (in programma in data 2.9.2021) nel quale era prevista la presenza di Bassetti», l’uomo sbottò: «Calabresi fategli la festa a Matteo». Così facendo, avrebbe istigato «pubblicamente i membri del canale a rendersi autori di reati di violenza contro la persona di Matteo Bassetti».

domenica, 13 Agosto 2023 - 22:27
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