Tre latitanti arrestati, uno tradito da un cagnolino. Tra i catturati due esponenti di clan della camorra nel Napoletano


Uno è stato catturato in Albania, l’altro è stato stanato a Varcaturo a causa di un cagnolino mentre un terzo è stato bloccato mentre sotto mentite spoglie cercava di farsi ricoverare. Nella giornata di ieri, venerdì 25 agosto, tre latitanti sono stati catturati in tre distinte operazioni: due sono personaggi legati alla malavita organizzata del Napoletano, mentre il terzo è un narcotrafficante.

A Varcaturo, località del comune di Giugliano (in provincia di Napoli), i carabinieri del nucleo investigativo di Castello di Cisterna hanno scovato il ras del clan Cacciapuoti, attivo nel comune di Villaricca. Luigi Cacciapuoti, di 64 anni, era ricercato da sei mesi: deve scontare 15 anni per associazione di stampo mafioso. All’arresto di Cacciapuoti, ricercato da febbraio scorso, i carabinieri sono arrivati seguendo ogni pista. Hanno monitorato alcuni movimenti finanziari ma anche dei profili social. Sapevano, dunque, che non era non molto lontano da Villaricca e da alcuni giorni gli investigatori hanno iniziato a setacciare la zona di Varcaturo, in queste settimane affollata da migliaia di persone che vanno al mare. Hanno però capito di essere sulla pista buona quando hanno notato al balcone di una villa quel cagnolino bianco di nome Lapo. La villa è stata circondata ed è stata monitorata anche la rete fognaria. Quando i militari del gruppo di Castello di Cisterna hanno fatto irruzione nella villa, Cacciapuoti era sdraiato a bordo della piscina: stava sfogliando un quotidiano e leggeva un articolo di cronaca su alcuni fatti di camorra a Ponticelli. Non ha opposto resistenza. Aveva però un documento di identità con la sua foto ma con il nome di un’altra persona. La donna che era con lui è stata arrestata per favoreggiamento e procurata inosservanza della pena. Si tratta di Piera Luongo, di 51 anni. Il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, si è complimentato per l’operazione condotta dai carabinieri e coordinata dalla Direzione distrettuale Antimafia di Napoli. «Proseguono, in Italia e all’estero, gli arresti di pericolosi latitanti, frutto delle capacità operative e dell’impegno delle donne e degli uomini delle forze dell’ordine, al lavoro ogni giorno, nei più diversi scenari, per garantire la sicurezza dei cittadini e l’ordine pubblico. A tutti loro va il mio ringraziamento», ha sottolineato il ministro.

Altro arresto di peso per il quale è intervenuto il ministro della Difesa Piantedosi è quello eseguito nel Casertano. A Castel Volturno è terminata la latitanza di Luigi Carandente Tartaglia: l’uomo è stato condannato a oltre 14 anni di reclusione per associazione mafiosa e da tempo era irreperibile. Elemento di spicco a Quarto (Napoli) del clan Orlando-Polverino- Nuvoletta, Carandente Tartaglia è stato identificato e arrestato dai carabinieri mentre cercava di ottenere il ricovero, sotto falso nome, in una struttura sanitaria. Una cattura – commenta il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi – che «premia la grande professionalità e la tenacia dei nostri investigatori, sempre impegnati in articolate indagini, anche a livello internazionale, per assicurare alla giustizia gli esponenti delle organizzazioni criminali. Testimonianza di un lavoro straordinario per garantire sicurezza e legalità sui territori».

In Albania, invece, è finita la fuga del 42enne Dodaj Edmond, detto “Edi”, il narcotrafficante condannato alla pena di quindici anni di reclusione per associazione finalizzata al traffico internazionale di stupefacenti. Il Mandato di Arresto Europeo per il narcotrafficante albanese è stato emesso dall’Ufficio Esecuzioni della Procura di Milano su richiesta dei Carabinieri del Comando Provinciale di Milano. Sul latitante gravano decine di condanne per reati legati al traffico di stupefacenti, commessi al Nord Italia, tra il 2006 e il 2008. Dodaj Edmond e alcuni suoi fratelli e cugini erano a capo di una organizzazione strutturata e radicata a Milano, che si occupava di importare dai Paesi Bassi tonnellate di cocaina, poi venduta attraverso le reti di spaccio del Centro-Nord Italia. Le condanne nei suoi confronti non avevano, però, mai trovato esecuzione in Italia, dove risultava irreperibile dal 2013. Le ricerche del latitante, condotte dalla Sezione Catturandi del Nucleo Investigativo di Milano in sinergia con l’Ambasciata della Repubblica d’Albania in Italia, monitorandone i movimenti alla frontiera e analizzandone la rete relazionale, hanno infine portato a localizzarlo a Kurbin, in Albania. Sono state avviate, così, le procedure di cooperazione internazionale di polizia per le ricerche tramite Interpol, attivando le forze di polizia albanese e l’Esperto per la Sicurezza a Tirana, ed arrivando a rintracciare e catturare il latitante il 23 agosto 2023 proprio a Kurbin, nell’Albania Settentrionale.

sabato, 26 Agosto 2023 - 08:00
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