Un arretrato di 858 fascicoli, e il Csm sospende dalle funzioni e dallo stipendio Ernesto Anastasio, magistrato del tribunale di sorveglianza di Perugia. La sanzione emessa dalla sezione disciplinare del consiglio superiore ha valutato la condotta di Anastasio, il quale avrebbe anche omesso di depositare provvedimenti relativi alla libertà personale o alle condizioni di vita in carcere dei condannati, o in altri casi avrebbe depositato ben oltre i termini previsti. Il comportamento, mesi fa, aveva innescato proteste di alcuni detenuti del penitenziario di Perugia, come il rifiuto del vitto, da parte dei detenuti del carcere di Perugia.
L’ordinanza di Palazzo dei Marescialli sottolinea le contestazioni disciplinari a carico della toga, nel corso di un decennio, sempre a causa di ritardi nel deposito dei provvedimenti. Addebiti maturati anche quando ricopriva i ruoli di giudice a Torre Annunziata e a Santa Maria Capua Vetere. Molto duro il provvedimento, nel quale Anastasio viene definito «un magistrato che sostanzialmente rifiuta il lavoro (…) gettando discredito sull’intera amministrazione giudiziaria».
Originario di Meta di Sorrento, in penisola sorrentina, 54 anni, Anastasio è stato ribattezzato il giudice-poeta vista la passione per la letteratura. Del suo amore per la poesia parla anche la perizia a cui è stato sottoposto durante il procedimento disciplinare, che ha ipotizzato un disturbo della personalità e ha certificato che lui si sente oppresso da un lavoro che non gli dà soddisfazione perché i suoi interessi sono orientati in altri campi.
E a quella perizia fa diretto riferimento l’ordinanza del Csm per spiegare perché la sospensione dalle funzioni sia una strada obbligata: non si può pensare che il magistrato si rimetta in carreggiata poiché non sarebbe «in grado di superare con le sue attuali risorse psicologiche le difficoltà che incontra sul piano dell’efficienza lavorativa». L’intervento serve a evitare «ulteriore grave pregiudizio» ai diritti del detenuti e al funzionamento del tribunale di sorveglianza di Perugia.
E che non ci si possa aspettare un cambio di rotta lo conferma anche il fatto che Anastasio è già stato sanzionato per i ritardi con un trasferimento d’ufficio da Santa Maria Capua Vetere a Perugia, ma questo non ha portato a nessun esito positivo. A sollecitare il provvedimento, contestualmente all’avvio l’azione disciplinare, era stato il Pg della Cassazione Luigi Salvato, contestando ad Anastasio di aver violato i doveri di diligenza e laboriosità per aver ritardato «in modo reiterato, grave e ingiustificato» decisioni che dovevano essere prese con urgenza.
martedì, 12 Settembre 2023 - 19:06
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