Riforma Giustizia, il dl viene approvato alla Camera: c’è la stretta sulle intercettazioni a strascico

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Il Dl giustizia passa alla Camera. L’aula di Montecitorio ha approvato con 164 voti favorevoli e 68 contrari il provvedimento sulle “disposizioni urgenti in materia di processo penale, di processo civile, di contrasto agli incendi boschivi, di recupero dalle tossicodipendenze, di salute e di cultura, nonché in materia di personale della magistratura e della pubblica amministrazione”. Tra le novità, un intervento in materia di intercettazioni. Ora è atteso dal Senato per la seconda lettura: deve essere convertito in legge entro il 9 ottobre, data in cui scade.

INTERCETTAZIONI

In particolare il testo di 13 articoli, di fatto un ‘decreto Omnibus’, estende la possibilità di ricorrere alle intercettazioni anche nelle indagini sul traffico illecito dei rifiuti. Ma nello stesso tempo vengono posti paletti all’uso delle cosiddette intercettazioni ‘a strascico’ e alle trascrizioni di dialoghi “irrilevanti” ai fini dell’ipotesi di reato investigata, mentre tutte le conversazioni verranno trascritte sommariamente e non integralmente.

I risultati delle operazioni di ascolto non potranno più essere utilizzati in procedimenti diversi da quelli per cui sono disposti anche se “rilevanti indispensabili” per l’accertamento, ad esempio, di reati contro l’amministrazione – per i quali è prevista la pena della reclusione non inferiore nel massimo a cinque anni -, delitti non colposi e o riguardanti sostanze stupefacenti, contrabbando e armi ( e altri delitti previsti dal comma 1 dell’articolo 266 del Codice di procedura penale).

La possibilità di ascolti ‘a strascico’ resta così limitata ai reati per i quali è previsto l’arresto in flagranza. L’emendamento approvato dalle due commissioni di Montecitorio specifica tuttavia che la disposizione non avrà valore retroattivo e si applicherà ai procedimenti iscritti successivamente alla data di entrata in vigore della legge di conversione del dl.

Nel “verbale” sarà “trascritto, anche sommariamente, soltanto il contenuto delle comunicazioni intercettate rilevante per le indagini, anche a favore della persona sottoposta ad indagine”. I “contenuti non rilevanti ai fini delle indagini non” saranno “trascritti neppure sommariamente e nessuna menzione ne viene riportata nei verbali e nelle annotazioni della polizia giudiziaria, con l’espressa dicitura che la conversazione omessa non è utile alle indagini”.

Con un emendamento di FI – riformulato e approvato dalle due commissioni di Montecitorio – si stabilisce inoltre che il decreto che autorizza l’intercettazione tra presenti mediante inserimento di captatore informatico su dispositivo elettronico portatile dovrà esporre – e non più indicare – “con autonoma valutazione” le ragioni che rendono necessaria “in concreto” tale modalità per lo svolgimento delle indagini.

Infine, il pubblico ministero dovrà indicare per iscritto quanto è stato speso per ogni operazione di ascolto disposta. Infatti con un emendamento approvato – a prima firma del deputato di Azione Enrico Costa – viene stabilito che “l’importo delle spese relative alle operazioni di intercettazione” dovrà essere “specificamente annotato nel foglio delle notizie” redatto dal pm.

LE ALTRE NOVITÀ

Il dl inasprisce anche le pene previste per gli incendi boschivi, rafforzato il contrasto alla criminalità informatica e introdotte sanzioni penali a tutela dell’orso marsicano. La norma stabilisce poiche una quota dell’otto per mille dell’Irpef di diretta gestione statale venga impiegata per finanziare il recupero delle tossicodipendenze e si disciplinano, in tema Covid, l’autosorveglianza e l’abolizione dell’isolamento.

venerdì, 29 Settembre 2023 - 14:29
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