Rosario Palumbo di Cambiamo alza la voce in Consiglio comunale, alcune associazioni di consumatori prendono invece carta e penna e scrivono alla procura confidando nell’intervento del neo capo Nicola Gratteri. La questione voli aerei sulla città di Napoli si sta facendo incandescente. Il consigliere Palumbo l’ha riassunta così nel suo intervento in Aula di giovedì 28 settembre: «A mezzanotte mia figlia si sveglia in camera da letto per paura. Vogliamo parlare dei bambini in ospedale che non riescono a riposar? A scuola gli insegnanti devono fermarsi e ripetere quello che stavano spiegando».
E poi ha richiamato l’attenzione su punti sensibili: «Io non so se lo sapete: sul bilancio 2022 di Gesac sta scritto che vengono effettuati esperimenti su combustibili alternativi. Siamo cave da laboratorio». Palumbo ha quindi chiesto al Comune di prendere posizione: «Quale è la linea comune che si intende portare avanti?». Palazzo San Giacomo dovrà rispondere.
Le domande di Palumbo sono quelle di altri consiglieri che già in passato hanno affrontato la questione, e sono le stesse di una larga fetta di napoletani che ora guarda con speranza alla procura. Stefania Cappiello, presidente del comitato No Fly Zone, e Antonio Di Gennaro, delegato per la mobilità di Assoutenti Campania, hanno firmato e depositato un esposto in procura con il quale si chiedono accertamenti su autorizzazioni e deroghe concesse dagli enti allo scalo aereo di Capodichino. Contestualmente il Comitato No Fly Zone sta organizzando una due giorni di Gazebo per raccogliere una petizione diretta al procuratore Gratteri per «esporre tutto il malessere ambientale e fisico che stanno subendo da anni i cittadini a causa dei voli aerei sull’area urbanizzata di Napoli e provincia». «Tutto questo – scrivono dal Comitato – accade innanzi ad enormi interessi, ed una classe politica agnostica, e si badi bene nessuno potrà mai dire che siamo contro aerei e turismo in quanto chiediamo un nuovo grande aeroporto».
C’è poi un altro fronte (giudiziario) di lotta già aperto. Quattro residenti hanno proposto un ricorso cautelare chiedendo la cessione dei rumori ritenuti molesti anche per la frequenza. Il Tribunale civile di Napoli ha fissato l’udienza nei prossimi mesi.
sabato, 30 Settembre 2023 - 15:55
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