Camorra, scarcerazione beffa per boss Lo Russo: fermato poco prima della liberazione da 2 nuove accuse di omicidio


La scarcerazione tanto attesa dopo 25 anni di lunga detenzione non c’è stata. Giuseppe Lo Russo, al secolo boss dell’onomimo clan attivo nell’area di Miano a Napoli, è stato bloccato in cella da un decreto di fermo che ha, per lui, il sapore della beffa.

In calce al provvedimento notificato dalla Squadra Mobile di Napoli ci sono accuse di omicidio che poggiano sulle dichiarazioni di alcuni collaboratori di giustizia. I fatti di sangue contestati risalgono agli anni Novanta.

Nello specifico Lo Russo, conosciuto negli ambienti criminali come Peppe ‘o capitone, è accusato degli omicidi di Angelo De Caro, ucciso a Napoli in via Gherardo Marone il 6 giugno del 1990, e di Pasquale Bevilacqua, ucciso a Napoli in via Cupa Coppa di Chiaiano il 6 febbraio 1991.

A spingere la magistratura a intervenire con un decreto di fermo è stata la circostanza che Lo Russo – come sottolineato in una nota stampa – avrebbe manifestato la volontà di darsi alla fuga una volta scarcerato.

Lo Russo era detenuto nel carcere di Novara. E’ stato detenuto ininterrottamente dal 24 luglio 1998 sino ad oggi: stava scontando circa 25 anni di reclusione per associazione camorristica, omicidio, estorsione e reati in materia di stupefacenti.

martedì, 3 Ottobre 2023 - 14:11
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