Camorra, arrestati per omicidi 4 boss dell’Alleanza di Secondigliano: ci sono Lo Russo e Licciardi, indagato preso a Roma

Bossolo

A distanza di oltre 30 anni, la procura della Repubblica di Napoli getta sprazzi di luce su due ‘dimenticati’ omicidi di camorra e ottiene l’arresto di 4 esponenti dell’Alleanza di Secondigliano, storici appartenenti alle famiglie Licciardi e Lo Russo. Questa mattina gli agenti della Squadra Mobile di Napoli hanno notificato un’ordinanza di custodia cautelare in carcere ai boss Vincenzo Licciardi ‘o chiatt, a Gaetano Bocchetti ‘o nanuzz, a Giuseppe Lo Russo alias ‘Peppe ‘o capitone’, e a Carmine Costagliola detto ‘provolino’.

L’unico libero era Costagliola, legato ai Lo Russo: è stato rintracciato a Roma. Tutti gli altri sono attualmente detenuti in prigione (Licciardi a Opera; Bocchetti a Tolmezzo; Lo Russo a Catanzaro). Contestati a vario titolo gli omicidi di Angelo De Caro, ammazzato a Napoli in via Gherardo Marone il 6 giugno 1990 e di Pasquale Bevilacqua, assassinato a Napoli in via Cupa Coppa di Chiaiano il 6 febbraio 1991.

Dell’omicidio di Angelo De Caro rispondono Giuseppe Lo Russo e Carmine Costagliola, mentre Licciardi, Bocchetti e Lo Russo sono accusati dell’omicidio di Bevilacqua. Rispetto a questi due episodi omicidio, Giuseppe Lo Russo si era visto notificare un decreto di fermo a inizi ottobre: un provvedimento tampone per evitare la scarcerazione, dopo 24 anni di reclusione, del boss a capo dell’omonimo sodalizio storicamente attivo nei quartieri di Miano, Chiaiano, Piscinola e Marianella. Quel decreto di fermo è stato successivamente convalidato dal gip del Tribunale di Catanzaro, che si è poi dichiarato incompetente inviando gli atti a Napoli per la ratifica del provvedimento entro venti giorni. E la ratifica è arrivata puntuale.

Non solo: ad essa si sono aggiunte le misure cautelari per altri pezzi da novanta della camorra napoletana, tutti già detenuti da un pezzo. Vincenzo Licciardi è in carcere dal 7 febbraio 199: sta scontando una condanna a 21 anni di reclusione per associazione camorristica, omicidio, estorsione e reati in materia di stupefacenti. Gaetano Bocchetti, vertice del gruppo Bocchetti – Sacco, egemone nel rione Don Guanella, è detenuto dal 24 settembre 1998 e sta scontando 25 anni di reclusione per associazione camorristica, omicidio, estorsione e reati in materia di stupefacenti.

martedì, 24 Ottobre 2023 - 20:02
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