Una nuova organizzazione dedita alle truffe alle assicurazioni mediante finti incidenti è stata scoperta dai carabinieri e della procura di Napoli. Trentacinque gli indagati, di cui 12 colpiti da misura cautelare. Questa mattina i carabinieri della compagnia Vomero hanno dato esecuzione a una ordinanza di custodia cautelare, spiccata dal gip del Tribunale di Napoli, che prevede il carcere per un indagato, gli arresti domiciliari per altre tre persone, e la misura interdittiva dall’esercizio della professione per 2 avvocati e sei medici (quattro in servizio presso i pronto soccorso
degli ospedali di Marcianise e San Giovanni di Dio di Frattamaggiore e due in servizio in centro diagnostici privati).
I destinatari dei provvedimenti vivono tra Napoli, Aversa, Minturno, Melito, Curti, Piano di Sorrento e Servigliano. Altre 23 persone sono indagate a piede libero. Le accuse contestate a vario titolo sono di associazione per delinquere finalizzata alle truffe assicurative con fraudolento danneggiamento di beni assicurati e ricorso a certificati medici falsi rilasciati da medici compiacenti, riciclaggio, indebita percezione del reddito di cittadinanza e furto aggravato.
Le indagini hanno consentito di delineare il modus operandi del sodalizio. Il meccanismo prevedeva un’iniziale fase di pianificazione della dinamica del sinistro con l’individuazione delle parti da coinvolgere, dei finti testimoni, del medico e del pronto soccorso di riferimento da cui farsi rilasciare referti per inesistenti lesioni; successivamente, venivano coinvolti i sanitari dei centri diagnostici e dei poliambulatori presso i quali venivano effettuate le visite successive a quelle di pronto soccorso ed i carrozzieri compiacenti che avevano il compito di predisporre la documentazione falsa relativa ai danni subiti dai veicoli coinvolti, in maniera compatibile con le lesioni riscontrate. A questo punto entravano in gioco gli avvocati che istruivano le pratiche per falsi sinistri stradali e che concordavano le dichiarazioni dei finti testimoni. In almeno due occasioni sono state accertate anche dichiarazioni testimoniali da parte di due soggetti risultati poi inesistenti.
Il profitto del reato della truffa assicurativa, una volta incassato, veniva poi movimentato e prelevato in maniera frazionata, nel tentativo di dissimularne la provenienza illecita.
Dalle attività è stato altresì possibile individuare il presunto autore del furto di un’autovettura avvenuto all’interno di un supermercato della città di Napoli ed eseguito con la tecnica del “finto parcheggiatore” che, con l’inganno e qualificandosi come posteggiatore, si era fatto consegnare le chiavi dell’autovettura, per poi dileguarsi facendo perdere le proprie tracce.
Documentata anche l’indebita percezione del reddito di cittadinanza da parte di due degli indagati, per un ammontare complessivo di 20.497,47 euro.
L’indagine è il risultato di un approfondimento su materiale già sequestrato nel corso dell’esecuzione di una prima ordinanza applicativa di misure cautelari per associazione a delinquere finalizzata a furti, rapine e truffe assicurative, eseguita lo scorso primo marzo.
martedì, 24 Ottobre 2023 - 08:39
© RIPRODUZIONE RISERVATA