Magistrati onorari, la promessa mancata della stabilizzazione. Il Governo rimanda a metà mese, c’è già procedura di infrazione

giudice martello

La promessa e l’amara verità. Per i magistrati onorari il 2023 si chiude con un tradimento da parte del Governo. La tanto agognata stabilizzazione, anche con l’iscrizione all’Inps per la previdenza e assistenza, può attendere. Nella bozza di legge di Bilancio era infatti inserita la regolamentazione della stabilizzazione dei magistrati onorari ma nel giro di una settimana, la questione è stata cancellata dal testo definitivo della manovra. Così oltre 4mila giudici e viceprocuratori onorari hanno visto sfumare il sogno di stabilizzazione che il Governo aveva dichiarato di volere tramutare in realtà. E pensare che il ministero della Giustizia aveva puntato i piedi sulla necessità di arrivare alla stabilizzazione per via della procedura di infrazione aperta dalla Commissione Ue, che a luglio aveva dato due mesi all’Italia per provvedere (ma sarebbe già stata ottenuta una proroga sino a dicembre).

COSA ERA STATO SCRITTO NELLA BOZZA
Ma cosa aveva deciso il Governo prima del dietrofront. Nella bozza circolata il 24 ottobre, si prevedeva che i «magistrati onorari confermati, entro il termine di trenta giorni dalla comunicazione dell’esito della procedura valutativa» possono optare per il «regime di esclusività delle funzioni onorarie». Ancora: i magistrati onorari confermati che non hanno optato per il regime di esclusività delle funzioni onorarie possono «chiedere di esercitare l’opzione entro il 31 luglio di ogni anno successivo a quello di immissione nel ruolo». Il ministro della Giustizia, «sentito il Consiglio superiore della magistratura, entro il 30 novembre dello stesso anno, provvede sulla domanda e, in caso di accoglimento, ogni effetto decorre dall’anno successivo», specifica la bozza. Viene previsto che per i «magistrati onorari confermati che esercitano le funzioni in via esclusiva è corrisposta un compenso annuo lordo, erogato in tredici mensilità, di euro 62.000. La tredicesima mensilità è erogata entro il 15 dicembre di ogni anno». Mentre per i «magistrati onorari confermati che esercitano le funzioni giurisdizionali, in via non esclusiva, è corrisposto un compenso annuo erogato in dodici mensilità, di euro 20.000». Le misure «entrano in vigore a far data dal 1° gennaio 2024».

COSA E’ ACCADUTO NEL TESTO DEFINITIVO
Martedì 31 ottobre il sogno è sfumato. E’ infatti emerso che dal testo definitivo della manovra è sparita la definizione dello stipendio, da oltre 80mila euro l’anno, previsto dalle bozze precedenti per chi di loro sceglie il rapporto esclusivo e che sarebbe scattato a partire dal primo gennaio prossimo. Dal Governo però dicono che si tratta solo di uno slittamento o meglio di uno spostamento di questo intervento in un altro provvedimento. L’inquadramento dei magistrati onorari, assicurano dal ministero di via Arenula, sarà demandato a un ddl governativo collegato alla manovra e che sarà presentato entro il 15 novembre prossimo. Nella lista dei disegni di legge collegati indicata nella Nadef, in effetti, compare un ddl con “Disposizioni in materia di magistratura onoraria”. E in manovra restano comunque gli stessi stanziamenti che erano stati previsti inizialmente: 180 milioni nel 2024 e cifre via via decrescenti nei successivi 9 anni sino ad arrivare a 124 milioni nel 2033. Si sarebbe trattato dunque di un problema tecnico: norme di natura ordinamentale come queste, viene spiegato, richiedevano un veicolo normativo “adeguato”. Non resta che attendere, mentre la delusione cresce. Con una promessa, sussurrata tra i denti, dalle associazioni che rappresentano i magistrati onorari: se anche l’appuntamento del 15 novembre dovesse trasformarsi in un buco nell’acqua, le associazioni sono pronte a chiedere il deferimento dell’Italia alla Corte di giustizia europea.

giovedì, 2 Novembre 2023 - 16:39
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