La colpì 12 volte con un coltello, mentre lei gridava aiuto e il bimbo di 3 anni assisteva impotente a quel massacro. Pinotto Iacomino è tornato al banco degli imputati per il processo di secondo grado in relazione all’omicidio della ex compagna Ornella Pinto, insegnante di 40 anni. Oggi il sostituto procuratore generale Luigi Musto ha chiesto ai giudici della prima sezione della Corte d’Assise d’Appello di Napoli (presidente Rosanna Saraceno) di confermare la condanna all’ergastolo inflitta a Iacomino, riconoscendo dunque le aggravanti della premeditazione, crudeltà e convivenza tra vittima e omicida.
Si è associata alle conclusioni della procura anche la parte civile, rappresentata dagli avvocati Mino Capasso, Marcello Severino, Loredana Gemelli e Celeste Giliberti. La difesa dell’imputato discuterà il prossimo mese, quando ci sarà anche la sentenza.
L’omicidio si consumò la notte del 13 marzo del 2021. Ornella aveva lasciato Iacomino, che però conservava ancora le chiavi di casa a San Carlo all’Arena. E approfittando di esse, Iacomino si introdusse nell’abitazione e sorpresa Ornella nel sonno. La colpì 13 volte. Noncurante della presenza del figlio di 3 anni. Ornella provò a difendersi, urlò, riuscì a chiamare una delle sorelle per chiedere aiuto ma morì. Iacomino è stato condannato in primo grado il 10 maggio del 2022 alla pena dell’ergastolo. E oggi si è tenuto la requisitoria del pg in sede di appello.
venerdì, 3 Novembre 2023 - 17:09
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