Sul caso della telefonata fake alla premier Meloni, salta la prima testa. O forse a pagare per tutti sarà lui, il consigliere diplomatico Francesco Talò. A comunicarne le dimissioni, Meloni nella conferenza stampa al termine del Consiglio dei Ministri, rispondendo a una domanda sullo scherzo telefonico di due comici russi. «Lo voglio ringraziare per questo gesto di responsabilità di una persona che ha lavorato tantissimo» prova Meloni ad addolcirgli la pillola.
A ‘burla’ messa a segno, lei sospettava che in quella chiamata qualcosa non quadrava. Tanto da chiedere lumi all’ufficio diplomatico. Ma nei 44 giorni trascorsi dalla fake call alla diffusione dell’audio, il suo alert non ha ricevuto alcuna risposta. Al punto da farle pensare che il suo fosse un timore infondato. Per questa ragione non sarebbe stara coinvolta l’Intelligence. «Ho avuto un dubbio verso la fine della telefonata – dichiara Meloni -, soprattutto nella parte in cui sui è parlato del nazionalismo ucraino che è un tema tipico della propaganda russa». Per questo ha «segnalato all’ufficio diplomatico», ma pensa «che lì ci sia stata una superficialità nel procedere ad una verifica». La censura si sarebbe tradotta nelle dimissioni di Talò, che sarebbe andato in pensione il prossimo 28 febbraio.
Al suo passo indietro potrebbe seguire – secondo i rumors di Palazzo – quello di Lucia Pasqualini. Lei è la diplomatica che si occupa delle relazioni con l’Africa che avrebbe dovuto ‘vigilare’ sulla telefonata con il sedicente presidente della commissione dell’Unione Africana, Moussa Faki. Per Meloni, stando a fonti a lei vicine, il caso è comunque chiuso. Intanto, impazza il toto-nomi per la sua successione di Talò: in ascesa Fabrizio Bucci, che sta per terminare il suo mandato a Tirana.
venerdì, 3 Novembre 2023 - 19:41
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