Piazze di spaccio organizzate in turni rigidi e precisi. Piazze di spaccio intese come veri e propri posti di lavoro. Al punto tale che se un pusher-dipendente tardava a prendere servizio veniva “licenziato”. A Brusciano, comune in provincia di Napoli, la camorra aveva allestito uno dei giri di vendita di sostanze stupefacenti tra i più grandi della provincia di Napoli.
I carabinieri che vi hanno acceso i riflettori dicono che lo spaccio sia stato, per volume di affari, secondo solo a quello di Caivano. Ebbene, su questo business, stamattina, si è abbattuta la scure della magistratura e delle forze dell’ordine. I carabinieri hanno eseguito una misura cautelare a carico di 41 persone per le accuse, contestate a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti e singoli episodi di violazione della legge in materia di droga. Un solo destinatario risulta, fino alle 8.30, ricercato. Il provvedimento restrittivo spiccato dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Napoli su richiesta della Dda stabilisce il carcere per 35 indagati, il divieto di dimora nella regione Campania per 5 persone. L’inchiesta ha colpito, nello specifico, il clan Rega-Piacente.
Il business dello spaccio avveniva nel rione 219 di Brusciano. Dalle pieghe delle indagini emerge, inoltre, che il controllo dello spaccio era così capillare che i residenti delle abitazioni che affacciavano sui punti vendita erano privati delle chiavi dei portoni dei palazzi: nessuno poteva aprire o entrare senza autorizzazione.
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mercoledì, 22 Novembre 2023 - 08:47
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