Un omicidio e otto imputati. L’inchiesta sulla morte di Francesco Pio Maimone, il 18enne ucciso da un proiettile vagante mentre stava consumando noccioline in compagnia di due amici in uno chalet a Mergellina, approda in Tribunale. I pubblici ministeri titolari del caso (Antonella Fratello, Claudio Orazio Onorati e Simona Rossi) hanno chiesto il rinvio a giudizio di otto persone: si va in aula per l’udienza preliminare, dinanzi al gup Chiara Bardi del Tribunale di Napoli, il prossimo 15 gennaio.
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La posizione più grave è quella di Francesco Pio Valda, figlio del ras Ciro morto ammazzato nel 2013: la notte tra il 19 e il 20 marzo fu lui ad esplodere diversi colpi di pistola tra la folla, provocando la morte di Maimone. A Valda avevano pestato un piede sporcando la costosa scarpa che indossava: ne era nato un battibecco che poco dopo Valda aveva inteso ‘regolare’ con la pistola che aveva con sé. Uno dei proiettili colpì appunto Maimone, che era distante dalla lite e stava trascorrendo la serata con gli amici dopo avere finito di lavorare in pizzeria.
Gli altri sette imputati sono accusati, a seconda delle posizioni, di avere aiutato Valda a sottrarsi alle indagini e a nascondere l’arma del delitto: dovranno difendersi, a vario titolo, di armi comuni da sparo e favoreggiamento, reati condotti e aggravati dalla modalità mafiosa. Tra questo gruppo di imputati ci sono anche la sorella e la nonna di Valda. All’udienza si costituiranno parte civile i genitori e i tre fratelli di Maimone, il Comune di Napoli e la Fondazione Politiche integrate per la Sicurezza della Regione Campania.
lunedì, 18 Dicembre 2023 - 22:21
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