Europee, Ilaria Salis candidata con l’Avs: rebus scarcerazione in caso di elezione


Dopo voci e smentite a rincorrersi per giorni, arriva la conferma: Ilaria Salis sarà candidata alle Europee con l’Alleanza Verdi e Sinistra. «Ilaria assume questa decisione – spiega il padre Roberto in una nota -non come via di fuga dal processo ma per poterlo affrontare nella piena tutela dei suoi diritti. La strada politica decisa è la più coerente con il suo trascorso politico». La docente italiana, detenuta in Ungheria, ha posto firma autenticata, alla presenza del console italiano, nel carcere di Budapest Fővárosi Bv. «In questi mesi – precisa Roberto Salis – abbiamo avuto contatti anche con il Pd, per volontà della sua segretaria Elly Schlein, che ringrazio personalmente per la sensibilità e la solidarietà mostrata in tutto questo tempo con me e con la mia famiglia».

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Militante antifascista e milanese di 39 anni, Salis è accusata di lesioni aggravate ai danni di due neonazisti. Per tali contestazioni è in prigione da 13 mesi. In Italia non sono mancate le proteste per le condizioni carcerarie della donna, ritratta in catene durante le udienze processuali. Salis è detenuta da 13 mesi. «Avs – si legge in una nota dell’alleanza – in accordo con Roberto Salis ha deciso di candidare sua figlia Ilaria, detenuta in Ungheria, in condizioni che violano gravemente i diritti delle persone, nelle proprie liste». Una scelta che mira a «tutelare i diritti e la dignità di una cittadina europea».

L’obiettivo dichiarato è anche quello di generare intorno al suo nome «una grande e generosa battaglia affinché l’Unione Europea difenda i principi dello Stato di Diritto». Da capire adesso come la corsa alle europee potrà incidere sulla vicenda giudiziaria. Del resto lo stesso legale della attivista in carcere parla di conseguenze incerte. «In Ungheria – sottolinea Gyorgy Magyar, l’avvocato ungherese della docente – l’immunità parlamentare scatta già dal momento della candidatura, ma non so come sia regolata la materia in Italia». In caso di elezione, per la quale è necessario il superamento dello sbarramento del 4%, la questione finirebbe probabilmente sul tavolo della presidenza del prossimo Parlamento europeo. «La candidatura non cambia il lavoro del governo» avverte la premier Giorgia Meloni.

venerdì, 19 Aprile 2024 - 08:00
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