Arabi ‘pazzi’ di Napoli: delegazione saudita incontra industriali per investimenti, Nefrocenter stringe un accordo

di mg

Domenica 12 maggio l’incontro con il direttore degli Scavi archeologici di Pompei. Oggi, lunedì 13 maggio, il punto con l’Unione industriali di Napoli. Gli arabi atterrano a Napoli e guardano con interesse alla città, forse in cerca di settori di investimento. Per due giorni una delegazione del Saudi Italian Business Council (Sibc), l’organizzazione no-profit co-presieduta da Confindustria e dalla “Federation for Saudi Chambers of Commerce and Industry”, ha toccato con mano alcune delle delle realtà più solide e attrattive dell’area napoletana ed è entrata in contatto con pezzi della migliore imprenditoria partenopea, questo grazie all’organizzazione di The European House – Ambrosetti, Regione Campania, Comune di Napoli e Invimit Sgr.

Dai confronti è nata anche una prima collaborazione: Nefrocenter ha stretto un accordo con una primaria società medica dell’Arabia Saudita per la fornitura in quel Paese di macchinari per la dialisi, prodotti di consumo medico nonché l’intervento di personale qualificato per la gestione delle cliniche e la formazione di risorse umane locali. Il fatto che a Napoli, presso la sede di Unione Industriali, il primo gruppo italiano nel campo della gestione di cliniche per emodialisi definisca un accordo che significa l’ingresso in un nuovo mercato estero dalle rilevanti potenzialità, dimostra l’importanza di iniziative di sistema come quella di oggi e la crescita di Napoli come polo di scambi economici e produttivi a livello internazionale – si legge in una nota stampa dell’Unione industriali di Napoli, di cui la Nefrocenter è associata -. È un primo risultato concreto della visita della delegazione araba, cui siamo fiduciosi possano seguire presto altre intese di comune interesse per lo sviluppo economico e occupazionale di entrambi i Paesi».

Per Costanzo Jannotti Pecci, presidente dell’Unione industriali di Napoli, «il fatto che Napoli sia oggi considerata, da un grande Stato come l’Arabia Saudita, come una delle città italiane più ricche di prospettive, in quanto a redditività di un investimento, è indicativo» e conferma che nella fase di rilancio vissuta dal Mediterraneo «Napoli può svolgere un ruolo di punta». «La valorizzazione dell’immagine della città ha contribuito alla forte ripresa dell’industria turistica e della promozione del patrimonio storico e architettonico – ha aggiunto Jannotti Pecci -. Abbiamo ospitato una tappa di una missione che auspichiamo possa ulteriormente incrementare il credito internazionale già parzialmente recuperato dal nostro territorio. La novità è che, ad accogliere la delegazione saudita, non è una singola organizzazione ma un intero sistema che vede la presenza delle istituzioni sia locali che nazionali».

«Nei prossimi giorni redigeremo una short list di aziende che potrebbero essere immediatamente interessate a sviluppare partnership – ha anticipato il presidente dell’Unione industriali di Napoli -. Vi sono importanti operazioni di rigenerazione urbana da effettuare in città e in provincia, penso ad esempio all’area Flegrea e alle Isole ma anche alle aree interne così come a tutta la fascia costiera della Regione. Ma è auspicabile anche una sempre maggiore cooperazione nel campo della ricerca, delle attività accademiche, delle relazioni culturali. Molto dipenderà anche dalla determinazione con cui le nostre Istituzioni centrali e locali si indirizzeranno verso questo obiettivo».

Soddisfatto il sindaco di Napoli, che ha partecipato all’incontro: «Questa visita rappresenta per noi una grande opportunità per trovare nuovi capitali, per avere possibilità di investimento in tanti settori dall’industria al turismo alle infrastrutture. C’è una ritrovata fiducia nei confronti della città e noi dobbiamo rafforzare questo clima che c’è attorno a Napoli a livello internazionale che oggi viene trattata alla stregua di Milano e di Roma». Manfredi ha sottolineato che l’attenzione di delegazioni di potenziali investitori da altri Paesi offre alla città di Napoli la possibilità di «fare quel salto di qualità che ci aspettiamo e di riposizionare Napoli al centro del Mediterraneo in maniera efficace anche come grand hub europeo di investimenti sul Medio Oriente». Nella giornata di domani, 14 maggio, gli arabi avrebbero dovuto incontrare i vertici dell’Acen, ma l’incontrato è saltato perché gli arabi, si legge in una nota stampa, hanno dovuto anticipare la partenza. È l’unica nota di dispiacere di un appuntamento accolto con favore dagli stessi organizzatori. «E’ importante che come Invimit abbiamo contribuito a realizzare questa ulteriore occasione di incontro e confronto tra l’Italia e l’Arabia Saudita, un partner affidabile che guarda con molto interesse le opportunita’ di investimento nel nostro Paese. Lo dimostra anche l’incontro del primo ministro Giorgia Meloni con il Principe Mohammed bin Salman, che ha confermato l’impegno del Governo per creare relazioni bilaterali proficue con questi Paesi», ha dichiarato Giovanna Della Posta, amministratore delegato di Invimit Sgr.

«Per arrivare a questo momento ci è voluto oltre un anno di lavoro perché, come sappiamo bene, portare investitori nelle città più a Sud della Capitale non è facile, né scontato. Un’attività che si è consolidata partecipando alla missione con il ministro Urso volta proprio a far capire come Invimit possa essere uno strumento del Governo per i co-investimenti. Oggi siamo a Napoli, una realtà ricca di opportunità. Aver fatto arrivare i sauditi qui significa accendere un faro sulla città e sulla regione, in modo da far emergere le nostre eccellenti realtà produttive e i nostri talenti – ha aggiunto Della Posta – . Un’impresa non da poco che siamo fieri di aver compiuto grazie al lavoro svolto insieme a The European House Ambrosetti, con la collaborazione dell’Unione Industriali di Napoli, del Comune e della Regione Campania. La citta’ partenopea si appresta a vivere un profondo cambiamento». «Da semplice destinazione turistica, oggi Napoli – ha concluso Della Posta – è pronta ad accogliere capitali e investimenti, compresi quelli esteri. Invimit sta facendo la sua parte: il Fondo Napoli che Invimit ha costituito con il Comune mira a dotare la città di uno strumento che le consente di competere sul mercato dei capitali. Risorse aggiuntive che finalmente costituiscono un’alternativa concreta al debito, che rendono il futuro delle nostre città sempre più economicamente sostenibili per le attuali e le prossime generazioni».

lunedì, 13 Maggio 2024 - 23:50
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