Napoli, truffa sul Superbonus: sequestro per 93 milioni di euro dai “cassetti fiscali” e sette indagati

finanza

Avevano chiesto e avuto accesso al Superbonus dichiarando lavori edili (riqualificazione energica, ristrutturazione e adeguamento sismico) in realtà mai eseguiti. E per di più a fare richiesta dei fondi sono state aziende prive di consistenza aziendale e solidità patrimoniale. Sette persone giuridiche sono state indagate dalla procura della Repubblica di Napoli Nord nell’ambito di una inchiesta sulla truffa relativa al Superbonus: lamentato un danno per oltre 93 milioni di euro complessivi.

L’indagine è stata condotta dalla Guardia di Finanza di Napoli che questa mattina ha eseguito un provvedimento di sequestro preventivo emanato d’urgenza per cautelare la provvista creditizia giacente sui cassetti fiscali delle imprese coinvolte, anche alla luce della concomitanza delle negoziazioni incriminate, avvenute per la maggior parte nei mesi di marzo e aprirle 2024: il sequestro ha riguardato i crediti presenti nei cassetti fiscali dei relativi detentori, nonché di quelli dagli stessi ceduti a terzi cessionari.

Dalle indagini è anche emerso che, in alcuni casi, i crediti vantati dalle società sarebbero stati ceduti anche da quattro persone già decedute all’atto della negoziazione. Inoltre le cessioni fraudolente comunicato all’Agenzia delle Entrate per conto delle società recavano medesimi soggetti cedenti, in qualità di committenti dei lavori. «A tal proposito – si legge da una nota stampa – gli inquirenti hanno desunto la fittizietà dei crediti degli approfondimenti di alcuni proprietari degli immobili oggetto dei fantomatici interventi edili, che risultavano cedenti per cifre superiori al milione di euro nonostante avessero ricevuto, almeno sulla carta, lavori di ristrutturazione per una singola unità abitativa».

lunedì, 27 Maggio 2024 - 10:39
© RIPRODUZIONE RISERVATA