Napoli, Cristina travolta e uccisa in mare mentre era in kayak: sequestrate diverse imbarcazioni. Riunione in prefettura

Cristina Frazzica, morta nell'incidente in mare a Posillipo

La riunione stamattina in prefettura per fare un punto sulla sicurezza in mare, e poi le indagini incessanti della Capitaneria di Porto di Napoli. L’inchiesta sulla morte di Cristina Frazzica, la 30enne di Pavia travolta e uccisa da una imbarcazione ‘pirata’ mentre era in kayak con un amico nello specchio d’acqua di Posillipo, potrebbe essere ad una svolta. La Capitaneria, che si è mossa alla ricerca della imbarcazione allontanatasi dal luogo dell’incidente senza prestare soccorso, ha sequestrato diverse barche, che presenterebbero delle caratteristiche dell’unità da diporto che si ritiene abbia causato la collisione con il kayak. Sulle barche sequestrate, tutte rintracciate in approdi napoletani, saranno effettuati accertamenti tecnici per verificare la presenza di eventuali segni di impatto.

L’incidente si è verificato domenica pomeriggio, poco dopo le 17, nel nel tratto di mare tra Villa Volpicelli e Villa Rosebery, residenza napoletana del Presidente della Repubblica. Cristina era in kayak insieme al 34enne Vincenzo Carmine Leone, avvocato penalista di San Giovanni a Teduccio, quando l’imbarcazione è piombata loro addosso. Leone si è tuffato d’istinto in mare, rimanendo sott’acqua. Quando l’uomo è riemerso ha visto il corpo di Cristina galleggiare, il volto della giovane era rivolto nell’acqua e vi era molto sangue. Leone, notata una imbarcazione nei paraggi, ha immediatamente chiesto aiuto, urlando e sbracciandosi. Ma nel frattempo il corpo di Cristina è sparito: è stato trovato poco dopo in mare. Cristina si trovava a Napoli per ragioni di studio: laureata in Biotecnologie (a Milano), stava frequentando il percorso di Alta formazione PharmaTech Academy all’Università degli studi Federico II di Napoli.

Stamattina, intanto, si è tenuto in prefettura il comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica riunito sulla sicurezza in mare: sono state esaminate «varie opzioni che dobbiamo mettere sul campo per prevenire tragedie come questa». Il prefetto Michele Di Bari, incontrando i giornalisti al termine del vertice con le forze dell’ordine, ha annunciato un «dispositivo di vigilanza e di controllo del mare», con una «sinergia più incisiva tra Capitaneria di Porto, Reparto operativo aeronavale della guardia di finanza e tutte le forze di polizia a terra». «Questo – ha detto Di Bari – significa che ci saranno controlli mirati, incisivi. Questo specchio di mare è frequentatissimo e dobbiamo evitare altre tragedie». I controlli saranno intensificati, in particolare, nelle giornate «in cui c’è maggiore frequenza in mare. Non parliamo di un flusso 7 giorni su 7, quindi individueremo determinati momenti, orari e giornate particolari, nell’imminenza della stagione estiva», ha riferito il prefetto, che invita a osservare «comportamenti nel segno della legalità, perché a mare purtroppo si muore come sulla terraferma».

—>>> Segui tutti gli aggiornamenti

martedì, 11 Giugno 2024 - 18:58
© RIPRODUZIONE RISERVATA