Capri e il sabato nero senz’acqua, il prefetto: «Ora piano B per futura emergenza idrica». Gori: «Rete vetusta»

Capri
L'isola di Capri (foto Kontrolab)

Un sabato nero per Capri, con un danno di immagine importante e due urgenze da affrontare. Il giorno dopo la crisi idrica che ha mandato in tilt l’isola azzurra determinando ricadute importanti sul turismo e sugli affari, si tracciano bilanci e si passa all’analisi degli eventi.

Prima però un passo indietro. Per tutta la giornata di ieri, 22 giungo, sull’isola azzurra è stato il delirio, tra rubinetti a secco, divieto di sbarco per i non residenti e caos agli imbarchi. Una maxibolla d’aria all’interno della condotta sottomarina che alimenta i rubinetti dell’isola ha provocato l’interruzione della fornitura idrica su tutta l’isola; il danno è una conseguenza del danneggiamento della conduttura idrica avvenuta qualche giorno da a Castellammare di Stabia.

Un problema che ha spinto Paolo Falco, medico, sindaco di Capri da pochi giorni, a firmare sin dalla mattina un’ordinanza drastica: divieto di sbarco a tutti i non residenti, essendo impossibile senza acqua potabile garantire i servizi igienici essenziali. Roba mai vista prima. E che agli imbarchi si è tradotta in forti disappunti da parte di chi aveva prenotato la vacanza. Pronta a partire c’era pure una coppia, con familiari e amici al seguito, che avrebbe dovuto sposarsi a Capri. Si sono create code lunghissime, tra chi protestava, chi chiedeva il rimborso e chi a quel punto voleva comprare un biglietto per un’altra destinazione. Persino le navi già partite sono state costrette a tornare indietro per riportare i viaggiatori a Napoli.
Sull’isola però l’acqua non è mancata del tutto. Alcuni alberghi e alcune abitazioni private hanno potuto contare sull’acqua nei serbatoi di cui dispongono. E così hanno tamponato un’emergenza che rischia di avere ricadute economiche. C’è già chi ha chiesto agli albergatori un risarcimento per non aver potuto accedere all’isola e dunque usufruire del soggiorno pagato.

Solo in serata il problema è stato risolto, ma l’accaduto ha fatto suonare un campanello d’allarme. Il prefetto ha avvertito che serve un piano permanente da attuare nei casi di emergenza idrica, non è possibile che le isole rischino la paralisi in caso di guasti come quello di queste ore. «Il tema vero – ha detto il prefetto di Napoli Michele Di Bari – però è un altro: va predisposto assolutamente un piano B perché non è possibile che Capri o Anacapri o i comuni della penisola sorrentina restino senz’acqua. L’ho anche riferito alla Gori e ai sindaci, chi ha la responsabilità del servizio idrico deve farsi carico di un piano B soprattutto per le isole. Ho già convocato una riunione per martedì perché voglio integrare il piano di Protezione civile con queste nuove misure che ovviamente sarà la Gori a stabilire e ci saranno riferite». «Io immagino – ha ipotizzato il prefetto – una nave cisterna ad hoc e delle autobotti sul posto. Da stamattina avevamo predisposto 6 autobotti complessivamente, e ringrazio tutti i soggetti coinvolti per quello che hanno fatto, perché c’era anche un altro problema che abbiamo superato subito e che riguardava l’ospedale, il servizio idrico all’ospedale. Alla fine lì non c’è stato nessun problema perché un’autobotte ha immesso acqua nella cisterna, però tutto questo va inquadrato in una razionalizzazione e pianificazione dei servizi. Al di là dei progetti a lunga data, a lunga scadenza, che riguardano lavori infrastrutturali, vanno ricercate soluzioni che nell’immediatezza possano sopperire ad eventuali guasti». Questo è il primo tema oggetto di un’analisi che andrà sviluppata quanto prima sull’analisi.

L’altra urgenza riguarda invece la rete idrica. Gori ha già messo le mani avanti: «Questo episodio è l’ulteriore riprova della vetustà della rete idrica del Paese, che necessita di un rapido ammodernamento», ha detto l’amministratore delegato della Gori, Vittorio Cuciniello. «Il raddoppio della conduttura sottomarina che garantisce l’acqua a Capri – ha evidenziato Cuciniello – portandola da Castellammare di Stabia, è stato sollecitato da Gori, presentando un adeguato progetto al Programma nazionale Infrastrutture strategiche del ministero dei Trasporti per ottenere i finanziamenti necessari. Un progetto da 18 milioni di euro che mira a garantire la sicurezza e la continuità del servizio idrico». Eventi come quello che si è verificato sulla condotta per Capri, rimarca l’ad di Gori, «dimostrano dunque la necessita’ di investire sul settore idrico del Paese e sui sistemi predittivi di manutenzione, che evitano fenomeni analoghi. Gli strumenti tecnologici non mancano, a cominciare dall’intelligenza artificiale, che oggi è usata in larga scala anche in questo settore. Ma tutto questo richiede forti investimenti e chiari e costanti mezzi per finanziarli», ha concluso Cuciniello. La Gori ha reso noto di avere «prontamente attivato tutte le misure necessarie per risolvere il problema e ripristinare il regolare approvvigionamento di acqua potabile» e provvederà a rafforzare le misure di gestione dell’emergenza in caso di disservizi, con particolare riferimento all’Isola di Capri».

domenica, 23 Giugno 2024 - 17:22
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