Il Natisone restituisce il corpo di Casian Molnar, il 25enne travolto dopo l’abbraccio con le amiche per resistere alla piena


Il corpo di Casian Molnar è stato trovato. Dopo un mese di ricerche il fiume Natisone, nel Friuli, ha restituito il cadavere del 25enne che, lo scorso 31 maggio, fu trascinato via dalla corrente dopo l’ultimo drammatico abbracciato con Bianca Doros, 23 anni, e Patrizia Cormos.
Il cadavere è stato trovato ieri nei pressi del greto dove è avvenuto la tragedia. I soccorritori lo hanno cercato senza sosta per settimane. Poi il calo del livello dell’acqua ha facilitato il ritrovamento. Il corpo di Casian Molnar era incastrato tra rami e rocce, a circa 500 metri dal ponte romano a Premariacco. «Il corpo di Cristian Molnar era sott’acqua, in una zona che era stata battuta diverse volte in queste settimane. È quasi impossibile entrare in quei posti, in quelle forre, quando l’acqua ha certe portate», ha fatto sapere Michele De Sabata, il sindaco di Premariacco (Udine).

Si chiude così la drammatica storia dei tre giovani che ha commosso l’Italia intera. Casian, Bianca e Patrizia si erano recati sul Natisone per festeggiare insieme un esame universitario superato con successo da Patrizia Cormos. Bianca, amica di vecchia data di Patrizia, aveva deciso di farsi accompagnare dal fidanzato, Casian, residente in Romania ma arrivato in Italia per un soggiorno breve. È così che il 31 maggio i tre raggiungono il Natisone. Sembra una giornata tranquilla. I tre si incamminano sul greto del fiume risalendo verso la collina in zona quasi priva di acqua fluiviale. Ma in poco tempo una improvvisa piena del fiume ha stravolto la loro serenità. I ragazzi, bloccati, hanno subito lanciato l’allarme chiamando il 112, altrettanto hanno fatto numerosi passanti che hanno assistito alla scena dei tre giovani intrappolati tra le acque. Qualcuno inizia a riprendere la scena con un cellulare. Dopo un po’ di attesa, si vede un soccorritore in acqua che prova a raggiungerli ma la corrente è così forte che deve desistere. L’obiettivo inquadra dunque Patrizia, Bianca e Casian stretti in un abbraccio, in piedi, sull’unico lembo di terra non ancora sommerso mentre provano a resistere alla furia dell’acqua che li circonda tutti intorno. È una resistenza che purtroppo è destinata a sciogliersi. La furia dell’acqua è più forte, l’abbraccio si scioglie.

I tre giovani vengono separati, e in pochi istanti l’obiettivo li perde. Un’immagine, quella dell’abbraccio, divenuta tristemente iconica. Il sindaco, nelle scorse settimane, ha lanciato l’idea di realizzare una statua che raffiguri l’abbraccio.    Lo scopo dell’opera artistica – che si vorrebbe commissionare a un noto scultore friulano – è duplice: da un lato ricordare le vittime nel loro straordinario slancio altruistico; dall’altro fungere da monito per quanti passeranno sulla spiaggia lungo il Natisone per indicare i rischi dei torrenti e delle loro piene improvvise. La proposta ha subito raccolto numerosi consensi da parte dei concittadini, molto colpiti per la tragedia.

lunedì, 24 Giugno 2024 - 08:58
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