Poker Pd in ballottaggi nel Napoletano. A Casal di Principe e Castel Volturno voto al fotofinish: candidato vince per soli 9 voti

di Laura Nazzari

Il Partito democratico fa poker nel Napoletano, mentre a Castel Volturno e a Casal di Principe (nel Casertano) il voto è stato al fotofinish. Ad Avellino, invece, gli elettori hanno scelto nel segno della continuità, premiando cioè il braccio destro dell’ormai ex sindaco travolto dalla recente inchiesta su presente irregolarità in appalti e concorsi. Sono alcuni dei punti salienti di questa tornata di ballottaggi che si è tenuta in Campania.

I BALLATTOGGI VINTI DAL PD NEL NAPOLETANO

A Torre Annunziata ha il candidato sindaco Corrado Cuccurullo, schierato proprio dal Pd e appoggiato anche da Più Europa, Azione e cinque civiche, ha battuto il candidato del centrodestra Carmine Alfano. Cuccurullo si è imposto con il 69,35 per cento delle preferenze (6.896 voti). La colazione di Cuccurullo si aggiudica 15 seggi, mentre per la coalizione di Alfano scattano 5 seggi (oltre a quello che spetta di diritto ad Alfano). Si attende adesso di capire se Alfano si dimetterà subito dopo la proclamazione di consigliere: alla vigilia del voto aveva annunciato il suo ritiro a seguito delle polemiche scoppiate per via di frasi sessiste o omofobe da lui pronunciate in occasione di un incontro con gli specializzandi della Scuola di specializzazione di Chirurgia plastica dell’Università di Salerno, scuola di cui lui è direttore. Non essendo il ritiro previsto giuridicamente, Alfano potrà – salvo ripensamenti – dimettersi. Entrano in consiglio comunale anche i due candidati a sindaco usciti al primo turno: Lucio D’Avino, sostenuto dalla civica Oplonti futura, e Mariantonietta Rosaria Zeppetella, appoggiata dal Movimento 5 Stelle. Inoltre la lista Opltoni futura guadagna un altro consigliere comunale. Nota dolente è stata la scarsa affluenza alle urne: ha votato appena il 30 per cento degli aventi diritto.

A Grumo Nevano il sindaco è Umberto Cimmino, affermatosi con il 52,12 per cento dei voti (4094 preferenze). Una vittoria di misura su Giuseppe Coppola, che ha incassato il 47,88 per cento (3761 voti). Cimmino era sostenuto dal Pd e da tre civiche. Coppola, invece, era sostenuto da cinque civiche. Per la coalizione di centrosinistra scattano 10 seggi; cinque seggi (incluso quello di Coppola) vanno alla coalizione sconfitta al ballottaggio. Entra in Consiglio comunale Gaetano Di Bernardo, candidato del centrodestra, che è uscito al primo turno.

A San Giuseppe Vesuviano, il candidato del centrosinistra unito (Pd, Cinque Stelle e quattro civiche), ha incassato il 56,08 per cento delle preferenze sul rivale Tommaso Andreoli, sostenuto dal centrodestra (riparato però dietro liste civiche). La colazione di Sepe si aggiudica 15 seggi; cinque vanno alla colazione di Andreoli (inclusa quella di Andreoli). Entra in Consiglio comunale anche Vincenzo Sangiovanni, terzo candidato sindaco ma escluso al primo turno.

Infine a Sant’Antimo si è imposto il candidato Massimo Buonanno, sostenuto dal Pd e da quattro civiche: 60,46 per cento di voti. Per la coalizione scattano 15 seggi. Nicola Marzocchella, il candidato del centrodestra (presentatosi dietro liste civiche) entra in Consiglio e fa scattare altri sette seggi. Diventa consigliere anche il terzo candidato sindaco, uscito al primo turno, Domenico Antonio Russo.

«La vittoria ai ballottaggi a Torre Annunziata, San Giuseppe Vesuviano, Grumo Nevano e Sant’Antimo è un risultato straordinario che dimostra che il Partito democratico rappresenta la vera alternativa alla destra ed al governo Meloni, il quale oggi, con questi dati, riceve un ulteriore avviso di sfratto. Siamo fieri di questo risultato, che si aggiunge a quelli già conseguiti con la nostra segretaria nazionale Elly Schlein, sia al primo turno delle amministrative che con la lusinghiera performance del Pd alle elezioni europee nella circoscrizione meridionale», ha commentato in una nota Giuseppe Annunziata, segretario metropolitano del Partito democratico.

«Il lavoro serio, concreto, coerente e leale di tutta la comunità democratica metropolitana viene ripagato con un risultato molto importante, in linea con quanto sta accadendo nella maggior parte del nostro Paese. Questo non rappresenta solo una vittoria per il PD, ma anche un nuovo punto di partenza per tutta la nostra comunità. Ora dobbiamo continuare il nostro impegno nella direzione intrapresa per lo sviluppo dei nostri territori e la crescita delle comunità locali, ascoltando le esigenze e i bisogni delle persone e traducendoli, con risposte adeguate, in soluzioni che possano migliorare la qualità della vita di tutti», ha concluso Annunziata.

A CASAL DI PRINCIPE E CASTEL VOLTURNO VOTO AL FOTOFINISH

Un testa a testa che si è protratto fino alla fine dello spoglio. A Casal di Principe e a Castel Volturno tutto è stato in discussione sino a quando lo spoglio non è stato ultimato. A Casal di Principe ha vinto Antonio Corvino con il 50,06 per cento. Elisabetta Corvino ha mancato per un soffio la fascia tricolore: 49,94 per cento. In termini di voti, i due sono stati separati da meno di dieci schede: Ottavio Corvino ha ottenuto 4058 voti, mentre Corvino ha incassato 4049 preferenze. A Castel Volturno è diventato sindaco Pasquale Marrandino, sostenuto da Forza Italia e qualche civica: per lui 51,58 per cento di preferenze. Concetta Anastasia Petrella, sostenuta dal centrosinistra, si è fermata al 48,42 per cento. Anche in questo caso i due candidati sono stati divisi da pochissimi voti assoluti: 4251 preferenze per Marrandino; 3990 per Petrella.

Vittoria netta ad Aversa per Francesco Matacena: si è imposto al ballottaggio con il 57,71 per cento dei voti. Nella sua coalizione sette civiche, una delle quali riconducibile a Forza Italia che ha rinunciato però a correre con il primo simbolo. Matacena ha sconfitto Antonio Farinaro (42,29 per cento), sostenuto da Fratelli d’Italia, Noi moderati e due civiche. Il candidato del centrosinistra, Mauro Baldiscino, si era fermato al primo turno.

AVELLINO VOTA NEL SEGNO DELLA CONTINUITA’

Avellino ha scelto Laura Nargi come sindaco, votando così all’insegna della continuità con la precedente giunta e prendendo le distanze dal terremoto giudiziario che ha scosso, appunto, l’esecutivo uscente con l’arresto dell’ormai e sindaco Festa. Esecutivo di cui Nargi faceva parte, essendo stata la vicesindaca e finendo a sua volta indagata (è a piede libero). Nargi ha ottenuto il 51,84 per cento delle preferenze (12.501 voti), contro il 48,16 per cento (11612 voti) del suo avversario, Antonio Gennaro. Nargi era sostenuta da tre liste civiche, mentre Gennaro era sostenuto dal Pd, dal Movimento Cinque Stelle e da due liste civiche.
In provincia di Avellino si è definito il voto nel Comune di Motoro: ha vinto Salvatore Antonio Carratù, sostenuto da tre civiche, con il 56,32 per cento dei voti. Girolamo Giaquinto, sostenuto da tre civiche, si è fermato al 43, 68 per cento dei voti.

A Nocera Inferiore, nel Salernitano, il nuovo sindaco è Gennaro D’Acunzo, sostenuto da cinque civiche: per lui ha votato il 60,76 per cento delle persone recatesi alle urne. Sconfitto Enrico Bisogno.

lunedì, 24 Giugno 2024 - 19:11
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