Ha chiamato l’ascensore e quando le porte si sono aperte, lei ha fatto un paio di passi in avanti per entrare nella cabina. È successo tutto in un attimo a Fasano, in provincia di Brindisi. Clelia Ditano, 25 anni, è precipitata dal quarto piano. La cabina non è risalita, ma Clelia non ci ha fatto caso, dal momento che stava compiendo un gesto quotidiano e abitudinario. È finita di sotto, schiantandosi sulla cabina che era rimasta ferma al primo piano. La palazzina dove si è verificato l’incidente è in via Saragat 17 ed è di proprietà di Arca (agenzia regionale per la casa e l’abitare) Nord Salento.
Sono stati i genitori di Clelia a lanciare l’allarme qualche minuto dopo le 6 questa mattina preoccupati perché la figlia non era rientrata in casa. Anche in ragione di questi elementi i carabinieri della compagnia di Fasano che stanno conducendo le indagini stanno verificando la possibilità che l’incidente possa essere avvenuto nella notte. A quanto si apprende la ragazza sarebbe rientrata nell’appartamento per lasciare alcuni effetti personali, per scendere nuovamente forse perché aveva dimenticato qualcosa. Ed in questi secondi sarebbe avvenuto l’incidente.
«Era una ragazza solare. Aveva tanti sogni tra cui prendere la patente ed essere autonoma. E sicuramente anche sposarsi. Ora quei sogni sono stati spezzati», ha ricordato Giuseppe Ditano, il padre di Clelia. L’uomo ha atteso per ore davanti al palazzo dove vive con la moglie che i vigili del fuoco recuperassero il corpo della figlia, ed ha rilasciato ai cronisti una testimonianza sulla figlia. «Non era mai successo che l’ascensore si bloccasse in quella maniera. Questa mattina – spiega l’uomo – vedendo che non era in casa, abbiamo provato a far squillare il suo cellulare e ci siamo accorti che era nel vano ascensore. Ho capito subito che era successo qualcosa ed abbiamo lanciato l’allarme».
lunedì, 1 Luglio 2024 - 14:50
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