A Napoli apre la “Casa del made in Italy” voluta dal Governo. Urso: «Punto di riferimento per le imprese»

L'inaugurazione della Casa del Made in Italy a Napoli

Un punto di riferimento per le imprese, per «chiunque svolga un’attività produttiva». «Qui potrà trovare le informazioni e l’assistenza per utilizzare al meglio gli strumenti che lo Stato gli mette a disposizione, quindi anche le diverse forme di incentivi e di sostegno all’attività produttiva, allo sviluppo e all’occupazione». Eccola la “casa del Made in Italy” inaugurata ieri a Napoli, in piazza Garibaldi al civico 19, dal ministro delle Imprese e del made in Italy Adolfo Urso.

«In questa casa del Made in Italy – ha spiegato Urso parlando con i giornalisti – opereranno i funzionari del nostro ministero così come accadrà in ogni altro capoluogo di Provincia, di Regione del nostro Paese in modo che il cittadino abbia accanto al luogo in cui produce l’assistenza che sarà necessaria». «Sarà anche il luogo in cui potremo confrontarci con i singoli territori, con le associazioni di imprese, con le associazioni che rappresentano i vari settori produttivi, ascoltando le esigenze del territorio e nel frattempo fornendo loro le informazioni necessarie», ha aggiunto. In questo modo, ha evidenziato il ministro, «anche sul territorio nazionale esiste il ‘sistema Italia’ in maniera coesa, per consentire alle nostre imprese di cogliere al meglio le sfide dell’internazionalizzazione e dell’innovazione digitale e green».

L’apertura della “casa del Made in Italy” a Napoli segue quella di Torino, Catania, Perugia e l’Aquila. Presente all’evento anche il senatore di Fratelli d’Italia Sergio Rastrelli per il quale l’inaugurazione della Casa del Made in Italy «rappresenta un’ulteriore tappa di un progetto ambizioso che tende a rafforzare la presenza territoriale del ministero delle Imprese, in stretta collaborazione con le amministrazioni comunali e regionali». «Da oggi – ha aggiunto Rastrelli -, anche le imprese del territorio napoletano avranno un luogo fisico ove trovare tutto il supporto necessario per utilizzare al meglio gli strumenti che lo Stato mette a loro disposizione, e per accedere alle forme di incentivo e di sostegno alle attività produttive, allo sviluppo e all’occupazione».

A Napoli la casa del “Made in Italy” apre a poca distanza dal tradizionale mercatino della Duchesca, che è storicamente legato alla vendita di abbigliamento contraffatto. «Su questo – ha spiegato Urso – abbiamo fatto la legge quadro sul Made in Italy che affronta i vari aspetti del fenomeno e tutte le tematiche del settore, dalle risorse finanziarie alla formazione, con la nascita finalmente dei licei del Made in Italy, che nel settembre di quest’anno saranno attivi in molte parti del nostro territorio. Si procede con le norme necessarie per contrastare meglio l’italian sounding e ogni forma di contraffazione, specializzando anche i tribunali locali e consentendo l’uso degli agenti sotto copertura che si sono possono infiltrare nelle grandi centrali della contraffazione, per colpire al cuore questo sistema. Nel contempo abbiamo destinato risorse significative per la identificazione della filiera del Made in Italy, attraverso la tecnologia blockchain, affinché ogni consumatore possa davvero individuare come e dove è stato realizzato questo prodotto».

A margine dell’inaugurazione il ministro Urso ha partecipato, con i rappresentanti delle istituzioni nazionali e locali presenti, alla cerimonia di Poste Italiane che ha celebrato l’evento con l’annullo filatelico di un timbro postale dedicato alla Casa del Made in Italy partenopea, raffigurante l’Uomo vitruviano di Leonardo Da Vinci, oltre al Vesuvio e al golfo di Napoli.

sabato, 13 Luglio 2024 - 10:49
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