Latte di mandorla “avvelenato” a Napoli, il sospettato resta in carcere per rapina. E il pm chiede l’arresto per le 7 intossicazioni


Convalida del fermo e custodia in carcere per la rapina di un’anziana che è stata narcotizzata, e richiesta di arresto per la vicenda del “latte alla mandorla”, la sostanza offerta ad alcune persone che sono rimaste intossicate: sono gli sviluppi giudiziari che riguardano il cinquantenne napoletano Francesco Marrazzo, comparso ieri davanti al giudice per la convalida del fermo per la rapina. Sono state le immagini acquisite nel corso delle indagini a incastrare il cinquantenne, accusato di avere narcotizzato lo scorso 21 giugno una donna di 78 anni prelevata al molo Beverello di Napoli e abbandonata in stato confusionale nella zona di Poggioreale dopo averla derubata degli effetti personali, carte di credito, documenti e soprattutto di 2.200 euro in contanti.

Il gip di Napoli Marcello De Chiara ha convalidato il fermo notificato dai carabinieri all’uomo lo scorso 11 luglio per i reati di rapina e lesioni personali aggravati e disposto per l’indagato la custodia cautelare in carcere. Ma la procura partenopea (pm Enrica Parascandolo e Maurizio De Franchis, procuratore aggiunto Pierpaolo Filippelli) ne ha chiesto l’arresto anche perchè ritiene sia lui l’uomo che nei giorni scorsi ha offerto latte alla mandorla ‘corretto’ con qualche sostanza in diversi esercizi commerciali della città: un bar, dove si è presentato con una mascherina rossa; un negozio che vende surgelati e un tabaccaio, dove invece non aveva il volto travisato. Condotte che hanno portato le persone che hanno bevuto il latte in ospedale e provocato un certo allarme in città. Ad acquisire le immagini dei sistemi di videosorveglianza di questi negozi, che hanno consentito il confronto risultato positivo con quelle già in archivio, sono stati i carabinieri della compagnia Stella. Tornando alla vicenda della 78enne, i carabinieri della compagnia Centro hanno passato al setaccio le immagini estrapolate da decine di telecamere e dai lettori targhe dopo il ritrovamento dello scontrino di un bar, nella borsetta ormai vuota della vittima.

La donna, che si era recata a Napoli da Ischia, era stata approcciata nel porto dal cinquantenne che si era spacciato per un tassista abusivo: grazie a quello scontrino i militari dell’arma sono riusciti a ricostruire tutti i particolari della vicenda, dal percorso coperto dalla vettura, alla sosta al bar dove la donna è stata narcotizzata (“con un caffè dal sapore dolciastro”, ha detto la vittima ai militari) alla sottrazione del denaro fino all’abbandono della vittima in stato confusionale.

Ieri, inoltre, l’uomo, difeso dall’avvocato Giuseppe De Gregorio, davanti al giudice ha reso dichiarazioni assimilabili a una confessione: in sostanza ha ammesso di avere corretto il caffé della 78enne. Il giudice, anche in relazione ai suoi precedenti per evasione, ha convalidato il fermo ritenendo sussistente il pericolo di fuga ed ha anche disposto la custodia cautelare in carcere ma solo in relazione all’episodio della donna. Per gli altri, come detto, c’è per ora una richiesta di arresto.

domenica, 14 Luglio 2024 - 10:16
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