«Assegno inclusione a rischio pagamento, centri per l’impiego presi d’assalto»: l’allarme della Cisl Campania

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In Campania sono difficoltà nella definizione delle procedure per la liquidazione degli assegni di inclusione e per questo motivo si rischia il blocco dei pagamenti. A lanciare l’allarme è la Cisl Funzione Pubblica della Campania, guidata da Lorenzo Medici. «Centri per l’Impiego della Regione – sostiene il leader della FP – sono stati presi d’assalto dai beneficiari, e si trovano costretti ad operare ad orario continuo e senza alcuna pausa o interruzione per evitare aggressioni, come è già successo molte volte in precedenza. La situazione è insostenibile e c’è il pericolo concreto che l’istituto di previdenza sospenda i pagamenti in assenza della firma del patto di formazione».

Sono 180 mila i richiedenti in Campania su un totale nazionale di 300 mila persone, ben oltre il 50% in tutto il Paese. «L’impressionante numero delle domande – sottolinea Medici – unito alle oggettive difficoltà che hanno i Comuni alle prese con spaventose carenze di personale, che da anni denunciamo senza essere ascoltati, fanno sì che gli interessati confluiscano presso i Centri aumentando le già palesi difficoltà in cui si trovano. Per questo è urgente modificare subito il modello organizzativo per superare i problemi esistenti ed evitare strozzature di cui subiscono pesanti conseguenze prima i cittadini e poi gli stessi operatori degli uffici preposti». Come? Il leader della Cisl non ha dubbi. «Bisogna – dice – semplificare le procedure, digitalizzare i servizi, mettere in campo una buona informazione e comunicazione istituzionale. In molte sedi il sistema di prenotazione digitale sembra sia stato affiancato da liste e numeri scritti su pezzi di carta».

«Possibile che i livelli istituzionali competenti non si rendano conto che viviamo una situazione di grande emergenza derivante da una domanda spaventosa di sussidi, e non si preoccupino minimamente di intervenire? Nessuno si pone il problema del rischio di un ritorno agli anni 70 con i disoccupati a protestare per rivendicare i loro diritti e le forze dell’ordine in assetto antisommossa? Se – conclude Medici – per l’Amministrazione la soluzione più comoda è un’apertura fiume, la violazione di norme sulla prevenzione e sicurezza e il demansionamento degli addetti da orientatori professionali a sportellisti avrà la nostra decisa opposizione, anche con importanti forme di lotta e di mobilitazione».

martedì, 16 Luglio 2024 - 19:01
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