Donna morta in un dirupo a Ischia, il compagno in cella. Il pm accusa: «Non l’ha soccorsa, lasciandola morire»


C’è uno scenario di violenza domestica dietro la morte di Marta Maria Ohryzko, la 32enne ucraina ritrovata senza vita domenica mattina dai carabinieri della stazione di Barano di Ischia, in un dirupo, nella zona del Vatoliere. Il suo compagno, un russo di 40 anni, è stato arrestato dai carabinieri con l’accusa di maltrattamenti aggravata con l’aggravante di aver commesso il fatto in danno di persona con problematicità psichiatriche e con crudeltà e aggravata dall’evento morte.

E oggi, a seguito dell’udienza di convalida del fermo, il giudice per le indagini preliminari Fabio Provvisier del Tribunale di Napoli che ha sovrinteso l’udienza di convalida del fermo ha disposto nei confronti dell’indagato, Ilia Batrakov, un’ordinanza di custodia cautelare in carcere. Un provvedimento severo che racchiude una storia di sopraffazione messa nero su bianco in un comunicato stampa. Il 40enne avrebbe nel tempo maltrattato «la convivente ripetutamente», «aggredendola con pugni e schiaffi», «minacciandola anche di morte e mediante l’utilizzo di armi quali un coltello», e «arrivando a provocarle bruciature in varie parti del corpo».

Non solo: il 40enne le avrebbe anche impedito di curarsi presso il Centro di igiene mentale presso il quale era in cura, «cagionandole lesioni in più circostanze come documentato da referti medici acquisti in atti». Ma vi è di più: il 13 luglio avrebbe «deliberatamente omesso di prestarle soccorso nonostante avesse ricevuto più telefonate e messaggi disperati di aiuto dal momento che la giovane vittima era caduta in un dirupo adiacente ai luoghi ove convivevano, ed anzi si recava di notte presso il luogo in cui la donna era caduta e volutamente pur avendola vista ancora in vita non le prestava soccorso, lasciandola morire da sola in una lenta agonia».

mercoledì, 17 Luglio 2024 - 17:27
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