Meloni premia Ciciliano, il commissario straordinario di Caivano: è capo della Protezione civile, rimosso Curcio


Un cambio di guardia inaspettato. Fabrizio Curcio è stato rimosso dall’incarico di Capo della Protezione civile. Al suo arriva Fabio Ciciliano, 52 anni napoletano, che il Governo Meloni aveva nominato come commissario straordinario per la ricostruzione a Caivano, il comune in provincia di Napoli che la premier ha issato a sua bandiera della politica del fare.

La novità è stata comunicata in Consiglio dei ministri dal ministro Nello Musumeci che ha svolto un’informativa a riguardo. La decisione pare abbia colto di sorpresa Curcio. Cinquasette anni, Curcio è stato per due volte alla guida della Protezione civile: La prima volta, nell’agosto del 2017, era stato lui stesso a dimettersi dopo due anni per motivi “strettamente personali” che gli impedivano l’impegno h24 richiesto dal ruolo. Superate le difficoltà, nel febbraio 2021 era tornato sulla poltrona numero 1 del Dipartimento, con Mario Draghi presidente del Consiglio, in piena pandemia Covid. E’ rimasto al suo posto fino ad oggi. Il governo Meloni aveva depotenziato il suo incarico istituendo il ministero della Protezione civile, affidato a Musumeci. Curcio, funzionario dello Stato dalla vasta esperienza – prima nei Vigili del fuoco e poi al Dipartimento, dove ha gestito tutte le emergenze, dai terremoti alle alluvioni, nonchè i grandi eventi come il Giubileo del 2000 ed il vertice Nato-Russia del 2003 a Pratica di mare ai tempi di Guido Bertolaso – ha continuato a fare il suo lavoro con meno riflettori puntati addosso.

Poi oggi la novità. Fabio Ciciliano, proveniente dai ranghi della Polizia di Stato dove è stato dirigente medico, ha maturato un’ampia esperienza nella gestione delle emergenze nazionali ed internazionali, partecipando a diverse missioni di soccorso ed assistenza alle popolazioni a seguito di terremoti, alluvioni, epidemie, emergenze radiologiche ed altri eventi catastrofici in Italia e all’estero. E’ laureato in medicina all’Università di Napoli ‘Federico II’, con una specializzazione in Chirurgia Generale. Ha poi preso una laurea Specialistica in Scienze delle Pubbliche Amministrazioni e una Magistrale in Scienze Economiche. Sono diverse le missioni di soccorso, emergenza sanitaria e assistenza alle popolazioni a cui ha partecipato, a seguito di terremoti, alluvioni, epidemie, emergenze radiologiche ed altri eventi catastrofici in Italia e all’estero. Tra i precedenti incarichi, ha ricoperto posizioni organizzative di responsabilità nella Direzione Centrale di Sanità del Dipartimento della Pubblica Sicurezza del Ministero dell’Interno. Ha inoltre rivestito diversi incarichi presso il Dipartimento della Protezione Civile, contribuendo alla formulazione di direttive e best practices per l’assistenza durante catastrofi ed emergenze, coordinando tavoli tecnici e monitorando progetti nel settore sanitario e logistico. Ha fatto parte del Comitato Tecnico Scientifico istituito dal Governo italiano per la gestione dell’emergenza pandemica da Covid. Ciciliano manterrebbe l’incarico di commissario per Caivano fino alla scadenza del mandato, prevista per settembre.

La decisione del Governo non è stata immune da critiche. «Hanno fatto fuori una competenza provata come quella di Curcio per fare spazio ancora una volta agli amichetti. Questo metodo di spartizione e occupazione dei posti di potere e gestione delle risorse è un danno secco per il Paese che viene colpito anche nelle strutture più strategiche, nelle persone che hanno dimostrato nei fatti di essere presidio istituzionale», ha detto Debora Serracchiani, della segreteria nazionale Pd. «Ringraziamo il lavoro di Fabrizio Curcio che dalle più alte responsabilità a capo dei Vigili del Fuoco fino al vertice del dipartimento della Protezione civile si è prodigato in tutte le maggiori emergenze nazionali degli ultimi venti anni. Resta l’amarezza, constatando che viene smontato un modello di eccellenza che finora ha servito il Paese senza mettersi casacche di parte, mentre si premia il modello Caivano di Meloni», ha concluso.

lunedì, 22 Luglio 2024 - 21:19
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