Scampia, crollo ballatoio in Vela celeste: i pm indagano per crollo colposo. Gli abitanti: «Da mesi tremava tutto»

di maga

La parola d’ordine è dare risposte e darle in tempi possibilmente rapidi. La procura della Repubblica di Napoli ha aperto, come ovvio, un fascicolo di indagine: si procede per crollo colposo, omicidio colposo e lesioni colpose. Contro ignoti, per ora. Bisognerà stabilire le cause del crollo e solo a quel punto si potrà comprendere se e di chi sono state le responsabilità di una tragedia che ad oggi, mercoledì 24 luglio, ha provocato tre vittime e 12 feriti, tra i quali sette bambine. Nel mezzo ci sarà la possibilità per la procura di spiccare avvisi di garanzia qualora si renda necessario un atto di indagine più invasivo, come una perquisizione. Altrimenti si procederà in silenzio. A coordinare le attività di indagine saranno i pubblici ministeri Manuela Persico e Mario Canale (la notte della tragedia si era recata sul posto il pm Antonella Fratello).

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Tra le verifiche che verranno condotte ci sarà l’eventuale incidenza dei lavori in corso nei piani terra e interrato della Vela celeste nell’ambito del progetto di riqualificazione della struttura avviato dal Comune di Napoli. Nella conferenza stampa di ieri il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi ha escluso qualunque nesso di causalità tra i due eventi: «In questa vela c’è già un cantiere. Si stava facendo un lavoro di pulizia, di rimozione di grandi cumuli di rifiuti e di messa in sicurezza partendo dal seminterrato e dal piano terra, nella prospettiva di una riqualificazione di questa vela che è l’unica, nell’ambio del progetto ReStart Scampia, destinata a rimanere in piedi, anche se completamente destinata non ad uso abitativo, ma a servizi pubblici. Ma non c’è nessuna relazione tra le attività in corso e il crollo che è avvenuto a quote alte». Diversamente la pensano gli abitanti della Vela celeste: «Sentiamo vibrazioni in tutto palazzo da mesi, c’era già paura – dice una donna -. Non abbiamo mai avuto visite di controllo per la manutenzione in tutto il palazzo. Dal Comune hanno fatto una sola cosa, hanno tolto i pezzi di marmo rotto per le scale del palazzo e tappato i buchi con il cemento. Questo per loro bastava».

Per capire cosa accadesse nella Vela, i pm hanno dato mandato di ascoltare tutti i testimoni. E dai testimoni, oltre che dalla relazione dei vigili del fuoco (per la quale ci vorrà del tempo) si spera anche di comprendere la dinamica del crollo del ballatoio fatto di struttura metallica. Certo è che quanto accaduto l’altra notte, rimanda indietro le lancette del tempo al 29 gennaio del 2016: i poliziotti entrarono nella Vela celeste per un controllo di routine a una persona sottoposta ai domiciliari; un agente salì le scale della passerella per bussare alla porta dell’uomo da controllare. In quel momento la passerella crollò e il poliziotto ebbe salva la vita solo perché si aggrappò alla porta che nel frattempo era stata aperta e fu aiutato dal recluso ai domiciliari. Contestualmente la procura acquisirà il censimento già realizzato dal Comune sui circa 800 abitanti della Vela.

mercoledì, 24 Luglio 2024 - 17:36
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