Scampia, la notte degli sfollati all’Università: «Si è dormito a terra e sui tavoli». Appello per coperte e brandine

di Laura Nazzari

La prima notte fuori dalle proprie case è stata una notte da accampati. L’Università Federico II a Scampia si è trasformato in un punto di ricovero forzato: gli sfollati l’hanno occupata, prima ancora che il rettore Matteo Lorito desse la disponibilità della struttura all’ospitalità. E così non c’è stata alcuna organizzazione dei posti di letto, dell’accoglienza. Risultato: le centinaia di sfollati della Vele celeste che hanno raggiunto la vicina struttura universitaria hanno dormito in terra, senza coperte. Senza assistenza. E stamattina, appena svegli, hanno lanciato un appello affinché la catena della solidarietà si metta in moto per aiutarli a reperire il minimo indispensabile per tirare avanti in quell’accampamento di fortuna. «Chiedo a nome di tutti noi che siamo alloggiati nell’università se potete aiutarci procurandoci brandine qualche lenzuolo e cuscini…visto che ci hanno fatto trascorrere la notte chi a terra e chi sui tavoli… E ci avevano promesso che le avremo avuto x la notte», scrive Elena su Facebook.

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Di appelli come il suo ce ne sono numerosi. C’è chi chiede pannolini, carta igienica, generi di prima necessità. Ci sono tanti bambini tra gli sfollati, e le famiglie non hanno potuto portare nulla con sé, rimanendo prive di ogni cosa soprattutto per i più piccoli. Ma ci sono anche disabili, che hanno esigenze particolare e un bisogno di cura più importante. A chiamare a raccolta i cittadini in segno di aiuto è stato anche il cantante Franco Ricciardi, che ha dato appuntamento per oggi pomeriggio alle 16 all’Università per la consegna dei generi di prima necessità indispensabili agli accampati.

Sullo sfondo qualche polemica per via del fatto che gli sfollati hanno occupato l’Università. Ha risposto alle critiche il Comitato Vele di Scampia 167: «Entrare all’Università è stata una soluzione obbligata per dare rifugio a centinaia di persone che hanno dovuto fare i conti con una macchina dei soccorsi impreparata e non attrezzata».

mercoledì, 24 Luglio 2024 - 11:36
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