A fuoco 6mila tonnellate di rifiuti nell’area militare di Persano. La Regione Campania: «Atto doloso, vicenda oscura» | Video


Il vicepresidente della Regione Campania Fulvio Bonavitacola non usa giri di parola: «C’è un sincronismo che dimostra un chiaro contenuto doloso». Ieri sera, intorno alle 19, nell’area del comprensorio militare di Persano, nel comune di Serre (Salerno), si è sviluppato un vasto incendio. Il rogo ha divorato circa 6mila tonnellate di rifiuti. Non rifiuti qualunque. Si tratta infatti dei rifiuti al centro di una inchiesta giudiziaria su un traffico illeciti di rifiuti tra la Campania e la Tunisia. Quei rifiuti furono inviati in Tunisia per lo smaltimento, ma la Tunisia bloccò il carico dopo averlo esaminato ritenendo il materiale non conforme a quanto stabilito dagli accordi internazionali. Rispedito in Campania, il carico fu posto sotto sequestro perché divenne oggetto di una indagine della magistratura. E proprio quel carico è andato letteralmente in fiamme.

Ma perché parlare di «contenuto doloso»? Sono i tempi che lasciano pensare a un rogo innescato apposta. A dicembre dello scorso anno, è arrivato il dissequestro, provvedimento che ha reso possibile l’attivazione, da parte della Regione Campania, delle procedure per l’individuazione della ditta che avrebbe dovuto occuparsi della rimozione delle ecoballe. «Ad avvenuto dissequestro, sono state prontamente effettuate le analisi per l’attribuzione del codice di classificazione, indispensabile per procedere alla gara di rimozione – ha spiegato Bonavitacola in una nota – E la gara in questione è stata aggiudicata in data 7 giugno 2024».

Poi a luglio è stato firmato il contratto d’appalto e nella giornata di oggi sarebbero dovute partire le operazioni di rimozione. «La vicenda dei rifiuti tunisini si conferma ancora una volta – ha concluso Bonavitacola – oscura e segnata da azioni di stampo criminale. Saranno gli organi inquirenti a fare definitiva chiarezza su tutto. La Regione, per la sua parte, ha svolto con scrupolo e puntualità i propri compiti, ed anche oltre». A fare chiarezza sull’accaduto dovrà essere la procura della Repubblica di Salerno, che ha già aperto un fascicolo di indagine.

Nel frattempo l’Arpac ha avviato il monitoraggio di diossine e furani dispersi in atmosfera, a seguito dell’incendio divampanato all’interno dell’area del comprensorio militare di Persano (nel comune di Serre, in provincia di Salerno) e che ha divorato seimila tonnellate di rifiuti. L’Arpac sta effettuando il monitoraggio con un campionatore ad alto volume di aria installato nell’area interessata dall’incendio. Nella zona Arpac ha installato anche un campionatore per il monitoraggio del particolato e sta valutando la collocazione, nelle prossime ore, di ulteriore strumentazione nel territorio potenzialmente impattato dalle conseguenze ambientali dell’evento. «Al primo sopralluogo dei tecnici del dipartimento Arpac di Salerno, avvenuto ieri sera su richiesta dei vigili del fuoco, l’incendio appariva in pieno svolgimento – si legge in una nota -. A una prima osservazione, i fumi si sono propagati prevalentemente in direzione del mare e l’incendio ha coinvolto rifiuti provenienti da impianti di selezione già oggetto di spedizione transfrontaliera e rientro in Italia. Stamattina, all’atto di un nuovo sopralluogo dei tecnici Arpac, l’incendio è apparso ancora in corso. I risultati degli accertamenti verranno diffusi non appena disponibili».

La vicenda di Persano ha innescato una girandola di polemiche e di accuse alla Regione Campania. «La vicenda del rogo di ecoballe a Persano indigna ed inquieta. Indigna perché costituisce la riprova della fallimentare gestione dei rifiuti da parte della Regione Campania – ha commentato il senatore napoletano Sergio Rastrelli (Fratelli d’Italia) -. Inquieta perché si iscrive nella più ampia vicenda dello stoccaggio per il trasferimento dei rifiuti in Tunisia per la quale è da tempo aperta un’inchiesta, nella quale risultano indagati anche alcuni funzionari regionali». «Il tutto fa anche il paio con l’imbarazzante storia delle ecoballe di Taverna del Re, rimaste per anni nel sito di Giugliano, nonostante i roboanti annunci di smaltimento, provenienti dall’amministrazione De Luca. Oggi – ha aggiunto Rastrelli – è lo stesso vicepresidente Bonavitacola a parlare di incendio doloso a Serre, ricordando come la Regione abbia firmato a metà luglio il contratto d’appalto per loro rimozione delle ecoballe, e proprio oggi avrebbero dovuto iniziare le operazioni. Anche su eventuali lungaggini nelle procedure, nonché sulle omissioni nella vigilanza, è senz’altro il caso di fare approfondimenti». «A fronte di tanta opacità – ha concluso Rastrelli -, valuteremo la opportunità di portare la vicenda alla attenzione della commissione Antimafia, tanto più che l’indagine penale verte sull’ipotesi di traffico illecito di rifiuti».

Anche gli esponenti del Movimento 5 Stelle puntano l’indice contro De Luca: «È un grave disastro ambientale per i nostri territori che poteva essere evitato. Per mesi ho chiesto alla giunta regionale di rimuovere dal comune di Serre i rifiuti tornati in Campania dalla Tunisia, trovandosi in un’area naturalistica di alto pregio ambientale costituita dall’oasi Wwf di Persano e considerata ‘Zona Umida’ di importanza nazionale. A febbraio 2022 il presidente De Luca assicurava che i rifiuti sarebbero stati rimossi entro 6 mesi, ma purtroppo sono ancora lì e bruciano. Sono stato tra i primi a protestare contro questa decisione, a scendere in piazza e a presentare interrogazioni e atti in Consiglio regionale. La scelta della giunta di non procedere alla rimozione dei rifiuti è stata sbagliata, e oggi è sotto gli occhi di tutti», ha dichiarato in una nota, il consigliere regionale campano del Movimento 5 Stelle Michele Cammarano. «Abbiamo trascorso la notte con le finestre chiuse ma il danno è enorme e temiamo serie ripercussioni anche a medio e lungo termine. Bisogna indagare con urgenza sulla dinamica dell’incendio e sulle responsabilità. Al momento – ha concluso Cammarano – l’unica certezza è che il nostro territorio paga ancora una volta il prezzo di una vicenda dai contorni oscuri».

mercoledì, 31 Luglio 2024 - 19:59
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