Accoltellata a morte davanti ai tre figli, il marito in carcere non risponde al gip

Panchina rossa violenza sulle donne
La panchina rossa simbolo della lotta alla violenza contro le donne (foto Kontrolab)

Un minuto di silenzio in Consiglio regionale delle Marche per ricordare Ana Cristina Duarte, 38 anni, di origini brasiliane, uccisa a coltellate dal marito Ezio Di Levrano, 53 anni, all’interno dell’abitazione a Colli al Metauro (Pesaro Urbino), alla presenza dei tre figli minorenni. Una brutta storia, una storia che segnerà per sempre i tre ragazzini che, invano, hanno cercato di aiutare la propria mamma.

Un passo indietro. Ana Cristina Duarte ed Ezio Di Levrano erano in rotta di collisione. Lei aveva deciso di andare via di casa, perché stanca delle continue violenze cui era sottoposta da un marito rivelatosi tutt’altro che amorevole. Quando però si è allontanata, il marito ha chiamato i carabinieri della Stazione di Colle al Metauro per denunciare l’abbandono della casa familiare. Era il 2 settembre. I militari hanno rintracciato la donna e l’hanno portata in caserma. A quel punto Ana Cristina Duarte ha parlato delle violenze subite dal marito, ma ha chiarito che non intendeva sporgere denuncia. I carabinieri hanno così informato la procura per l’attivazione del Codice rosso – mentre lei, tra venerdì e sabato, è tornata in quella casa dalla quale aveva deciso di scappare, presumibilmente per portare con sé i figli, e ha trovato la morte.

Nella casa di Montemaggiore, nel Comune di Colli al Metauro, Ezio Di Levrano, 54enne di origini pugliesi, l’ha aggredita con diverse coltellate all’addome e l’ha uccisa. L’ha uccisa sotto gli occhi dei figli, il più grande di quali ha 14 anni. E proprio lui, poco più che un bambino, ha messo in salvo i fratelli, temendo che quell’uomo si sarebbe potuto scagliare contro di loro: ha preso la sorellina di 13 anni e il fratellino di 6 anni e sono usciti di corsa da casa, bussando alla porta dei vicini. Per la loro mamma non c’era già più niente da fare: poco prima di scappare, la bambina di 13 anni aveva provato a soccorrere la mamma tamponandole le ferite con un’asciugamano. Tutto inutile: la donna è morta durante il trasporto in ospedale. Ezio Di Levrano è stato rinchiuso nella casa circondariale “Villa Fastiggi” di Pesaro dove oggi ha affrontato l’udienza di convalida del fermo.

L’uomo si è avvalso della facoltà di non rispondere. Secondo quanto ha riferito ai giornalisti l’avvocato d’ufficio, Gaia Vergari, di Levrano sarebbe «molto provato e oggi non era in grado di rispondere». «Ha chiesto dei figli – ha aggiunto il legale – è molto addolorato per loro e in questo momento sono la sua preoccupazione principale».

lunedì, 9 Settembre 2024 - 15:43
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