Napoli, 18enne ucciso da un proiettile vagante a Mergellina: “festa di compleanno” nel luogo del delitto

Francesco Pio Maimone
Francesco Pio Maimone

Il 14 settembre Francesco Pio Maimone avrebbe compiuto 20 anni. Non potrà festeggiare, perché il 20 marzo dello scorso anno, un proiettile vagante lo ha strappato alla sua famiglia e alla sua vita. Ebbene, per fare in modo che sulla sorte toccata a Maimone, un ragazzo che lavorava onestamente e che quella maledetta notte era in compagnia di amici e stava semplicemente consumando noccioline tra una chiacchiera e l’altra, i genitori hanno organizzato un compleanno speciale. «Sabato saremo là dove nostro figlio è stato ucciso, per spegnere le candeline sulla torta come lui non potrà mai più fare»: con queste parole il padre e la madre di Francesco Pio Maimone danno appuntamento a chi voglia partecipare a Mergellina, dinanzi allo chalet dove Francesco Pio Maimone è stato ammazzato.

Per l’omicidio del giovane è in corso un processo, che proprio stamattina ha visto celebrarsi una delle prime udienze. Sul banco degli imputati c’è Francesco Pio Valda, accusato di avere premuto il grilletto nel corso di una lite con alcuni ragazzi per via del fatto che qualcuno gli aveva pestato, accidentalmente, un piede, sporcandogli le costose scarpe calzate. Nell’aula 115 del tribunale partenopeo, sono stati ascoltati il consulente incaricato di trascrivere le intercettazioni telefoniche e ambientali acquisite durante le indagini e un sovrintendente della Polizia di Stato.

Il processo sulla morte di Francesco Pio, «dopo avere inquadrato l’assassinio si sta ora concentrando nella definizione del contesto criminale in cui è maturato», ha detto l’avvocato Sergio Pisani, legale della famiglia Maimone. E proprio nella prossima udienza, fissata per il 19 settembre, è previsto che vengano ascoltati alcuni collaboratori di giustizia, nella veste di testi della pm Antonella Fratello, che dovrebbero, con le loro dichiarazioni fornire ulteriori informazioni su quest’aspetto. Antonio Maimone e sua moglie Concetta, intrattenendosi con i giornalisti all’esterno del Nuovo Palazzo di giustizia, sono tornati a chiedere una targa che a Napoli ricordi Francesco Pio vittima innocente della criminalità: «Chiediamo ancora una volta che questa targa venga sistemata: quello che è accaduto a nostro figlio poteva accadere a chiunque e per questo serve qualcosa che ricordi questo alla cittadinanza».

giovedì, 12 Settembre 2024 - 14:15
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