«Sono innocente», diceva. E, fermo su questa posizione, ha sopportato gli arresti domiciliari e ha resistito per due mesi al pressing delle dimissioni (poi rassegnate per riacquistare la libertà) da presidente della Regione Liguria. Giovanni Toti, esponente del centrodestra (l’ultimo approdo in Noi moderati), sembrava proiettato a una difesa strenua dall’accusa di corruzione (impropria) che ha consegnato la Liguria, anticipatamente, a nuove elezioni. Invece, con una mossa a sorpresa, ha patteggiato la pena per quel reato che nelle occasioni ufficiali non ha mai smesso di contestare: l’ex governatore ha trovato l’accordo con la procura per due anni e un mese sostituiti con 1.500 ore di servizi sociali, oltre alla confisca di 84.100 euro, l’interdizione momentanea dai pubblici uffici e il divieto di contrattazione con la pubblica amministrazione per la durata della pena.
Il reato di corruzione improprio contestato a Toti riguarda la proroga della concessione di 30 anni per il terminal Rinfuse per cui, secondo l’accusa, Spinelli versò nel 2021 la somma di 40 mila euro al Comitato elettorale dell’ex presidente. E poi 30 mila euro per la pratica per la privatizzazione della spiaggia di Punta dell’Olmo e il tombamento di calata Concenter: in questo caso, l’anziano imprenditore versò, nel 2022, la somma di 30 mila euro al partito arancione. Infine, la cena elettorale nel 2023 a cui parteciparono alcuni dipendenti delle società di Spinelli pagate 4.100 euro. Nell’accordo rientra anche la vicenda degli spot elettorali pagati da Esselunga (tramite l’allora consigliere del cda Francesco Moncada) per la campagna elettorale di Marco Bucci in cambio dell’accelerazione delle pratiche per le aperture di nuovi supermercati del gruppo.
Anche l’ex presidente dell’Autorità portuale Paolo Emilio Signorini, tramite gli avvocati Enrico e Mario Scopesi, ha trovato l’accordo con i pubblici ministeri Luca Monteverde e Federico Manotti per un patteggiamento a tre anni e cinque mesi. Adesso la decisione spetterà al giudice per l’udienza preliminare che dovrà fissare una udienza, presumibilmente intorno al 15 ottobre. È ancora da definire, invece, la posizione dell’imprenditore Aldo Spinelli, secondo la procura il “grande corruttore”: anche per lui la procura ha proposto il patteggiamento. I suoi legali, gli avvocati Andrea Vernazza, Sandro Vaccaro e Francesca Pastore, decideranno entro domenica.
Se il giudice ratificherà i patteggiamenti, come appare scontato, il processo immediato fissato per il 5 novembre salterà. Resta ancora in piedi il secondo filone di indagine e cioè quello per corruzione elettorale e altri reati. Ci sono indagate una trentina di persone e ad alcune è contestata anche l’aggravante mafiosa.
Intervistato in serata da Bruno Vespa a Porta a Porta, Toti ha così commentato: «C’è una legge in Italia che si chiama corruzione o asservimento della funzione che prevede che seppure nessuno ha avuto un vantaggio, l’atto era dovuto e i soldi erano registrati, come i magistrati correttamente hanno riconosciuto, pur tuttavia la contestualità che è stata provata secondo loro da quel numero infinito di intercettazioni e pedinamenti durati quattro anni questo comporta un asservimento della funzione e quindi un reato sia pure minore. Di fronte a tre anni e mezzo di intercettazioni e di indagini, l’arresto di un governatore e di un pezzo del suo ufficio, le dimissioni, le nuove elezioni alla fine l’accordo con la procura prevede 1500 ore di lavori di utili e della restituzione di una somma di denaro che è li perchè nessuno l’ha toccata». L’ex governatore ha poi aggiunto di ritenere che «il mio arresto dipenda da molte cose e riguardano il modello Liguria e un modo di fare politica che io ritengo sarebbe molto utile al paese, ma che abbia provocato la caduta della Liguria è certo. La correlazione tra la carica e la possibilità di reiterazione di un reato che come vediamo oggi è un reato che francamente è molto molto minore rispetto alla narrazione di questa estate, oggi almeno con questo piccolo sacrificio che lascia un pò di amaro in bocca ci hanno riconosciuto che la politica ligure non ha aiutato nessuno, non ha fatto atti illegittimi e non si è finanziata in modo illegale».
venerdì, 13 Settembre 2024 - 22:40
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