Due medici aggrediti a Melito, a Cagliari perforato timpano a medico. Rabbia e proteste dei sanitari

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L’eco dei fatti di Foggia non si è ancora spenta, che in poco più di 24 ore la cronaca fa registrare ben tre gravi episodi di aggressione ai danni di medici.
Ieri sera a Melito – comune in provincia di Napoli – si è consumata l’ennesima aggressione ai danni di personale medico. Ieri sera due medici (un 31enne e una 38enne) in servizio presso la guardia medica di Melito sono stati aggrediti da cinque persone, tre donne e due uomini perché questi ultimi si sarebbero rifiutati di effettuare una visita domiciliare ad un parente degli aggressori che da qualche giorno presentava la febbre. In particolare un 35enne ha picchiato i due sanitari e sarà denunciato per lesioni personali; gli altri quattro – secondo quanto ricostruito dai carabinieri – hanno insultato i medici. I due medici feriti sono stati dimessi con 10 giorni di prognosi. Un episodio immortalato in un video, girato da uno dei sanitari presenti nella stanza e rilanciato da Nessuno Tocchi Ippocrate, che ha trovato rapida diffusione sul web e sui social network, scatenando l’indignazione di tanti.

Quanto accaduto «è un’offesa non solo ai professionisti coinvolti, ma all’intera comunità», si legge in una nota dell’Asl Napoli 2.«Siamo profondamente scossi da questo atto di violenza inaudita – ha dichiarato il direttore generale Mario Iervolino -. I nostri operatori sanitari lavorano ogni giorno con professionalità per garantire l’assistenza ai cittadini. E’ inaccettabile che debbano subire aggressioni del genere. E’ inaccettabile, ancor di più, che giovani e valenti medici debbano avere, nella estrinsecazione del loro percorso professionale, traumi di tal tipo Esprimiamo, quindi, la nostra più sentita solidarietà ai medici coinvolti assicurando loro il nostro pieno sostegno». «Nonostante questo ennesimo evento di assoluta ed incomprensibile violenza resta fermo l’impegno dell’Asl Napoli 2 Nord per garantire l’assistenza sanitaria ai cittadini, confidando nella collaborazione di tutti per cercare di ristabilire un ambiente di lavoro sereno e rispettoso», si legge ancora nella nota dell’Asl Napoli 2.

Alza la voce anche Salvatore Caiazza, presidente dell’associazione campana di dottori di medicina generale Medici senza carriere: «Siamo stanchi di essere i capri espiatori di incapacità gestionali di enti pubblici che dovrebbero prendere decisioni risolutive. Se continueremo ad essere abbandonati, siamo pronti a manifestare presso la sede dell’assessorato della Sanità di Regione Campania insieme ai cittadini e a ridurre al minimo il nostro servizio assistenziale, fino a quando una delle organizzazioni sindacali di categoria si decida ad indire seriamente uno sciopero”. «L’unica vera e reale soluzione è l’arresto immediato degli aggressori e il processo per direttissima, oltre alla definizione dei diritti e doveri dei medici nel proprio contratto di lavoro, che ha condizioni sempre peggiori rispetto al passato», ha sottolineato Caiazza. “Per una volta – ha chiesto – facciamo in modo che l’Italia sia un Paese europeo. Inutile proporre visite a distanza attraverso piattaforme informatiche e altre cose dette per far parlare di sé, ma poco hanno a che fare con la tutela dei professionisti».

Medici senza carriere si appella alla presidente del Consiglio dei ministri, Giorgia Meloni, e al ministro della Salute, Orazio Schillaci, affinché «ignorino le proposte bislacche e autoreferenziali e prendano in considerazione ciò che chiedono la stragrande maggioranza dei medici italiani: tutela della propria incolumità e uno stato giuridico lavorativo di garanzia, come oggi, ricattabile e attaccabile sul piano legale e contrattuale, oltre che fisico». Così «come ci appelliamo ai presidenti delle Regioni e ai rispettivi assessori della Salute, in particolar modo a Vincenzo De Luca – continua Caiazza – affinché utilizzi la sua autorevolezza per rendere il lavoro dei medici di medicina generale un servizio a disposizione dei cittadini nella tutela della loro salute, ma che sia anche una professione tutelata nelle normative e in maniera esecutiva».
Si agita anche il mondo della politica. «Non è accettabile che medici e infermieri subiscano quotidianamente aggressioni verbali e fisiche mentre cercano di occuparsi dei bisogni di cura dei cittadini. Siamo al cinquantaseiesimo attacco al personale sanitario in provincia di Napoli dall’inizio dell’anno. Un dato estremamente allarmante», hanno affermato in una nota Marina Sereni, responsabile Salute e sanità, e Marco Sarracino, responsabile Coesione territoriale, Sud e aree interne, nella segreteria nazionale del Pd. «Occorre dotare i servizi sanitari pubblici delle risorse e del personale necessario così da migliorare il grado di risposta a tutela della salute di tutti e garantire condizioni di lavoro dignitose a operatori e operatrici. Ma – hanno aggiunto – occorrono anche risposte immediate e specifiche al fenomeno della violenza: ancora ieri il Ministro Schillaci ha annunciato un provvedimento per introdurre la possibilità di arresto in differita a chi compie tali reati». Sereni e Sarracino hanno quindi sollecitato l’approvazione dell’emendamento presentato dal Pd al Senato, a prima firma Lorenzin: «l’emendamento affronta questa emergenza e può subito essere approvato in Parlamento».

GLI EPISODI DI CAGLIARI E GALATINA

Non solo Melito. Episodi di aggressione ai medici si sono verificati anche in altre città italiane. A Cagliari un medico di 60 anni, Roberto Sollai, è stato aggredito ieri da un paziente di 47 anni che, stanco di aspettare nella sala d’attesa dello studio, lo ha preso a schiaffi. Gli schiaffi sono stati così forti che hanno provocato al medico la perforazione del timpano, con una prognosi di 50 giorni. A Galatina, in provincia di Lecce, un 56enne è stato arrestato per aver aggredito un medico dal quale pretendeva una dose aggiuntiva di metadone. Di fronte al rifiuto del medico, il 56enne ha aggredito lui e la guardia giurata di servizio al Sert che era intervenuta per placarlo. Entrambi hanno riportato lesioni, mentre il 56enne è stato arrestato e posto ai domiciliari.
Storie di quotidiana aggressione ai danni dei medici, che ormai si sentono sempre più esposti alla violenza gratuita.

mercoledì, 18 Settembre 2024 - 17:57
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