Ricostruita la tragedia nel Veronese: mamma spara al figlio 15enne e poi si uccide, il ragazzino è gravissimo

Ambulanza

Non è stata uccisa, Alessandra Spiazzi, la 58enne che ha perso la vita dopo essere stata raggiunta da alcuni colpi di pistola. Non è stata uccisa da un’altra mano. Il quadro che inizialmente era stato ipotizzato dagli inquirenti s’è ribaltato e Alessandra, da vittima, si è rivelata carnefice. L’altro giorno la donna ha impugnato una pistola ed ha fatto fuoco. È stata lei a sparare al figlio 15enne un colpo alla nuca, riducendolo in fin di vita. Ed è stata lei a puntarsi contro la pistola, premendo il grilletto e suicidandosi: le è stato fatale un colpo al capo.

Una tragedia familiare che si è consumata in una villetta bifamiliare a Vago di Lavagno, a una decina di chilometri da Verona. L’arma utilizzata sarebbe una pistola già detenuta dal padre (ora deceduto) della donna, che è stata rinvenuta sul posto e sequestrata e sulla quale sono in corso accertamenti. La donna, impegnata nel volontariato, «da tempo aveva problemi di salute», riferisce il comunicato a firma del procuratore capo Raffaele Tito. Il 15enne, ricoverato nel reparto di neurorianimazione, «è sostenuto farmacologicamente e meccanicamente in tutte le funzioni vitali», si legge nel bollettino dell’ospedale.

sabato, 21 Settembre 2024 - 20:28
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