Quella dei Fondi di sviluppo e coesione «è stata una vicenda lunga e tormentata» ma «il risultato è di valore straordinario e rappresenta un successo della battaglia della Regione Campania, dei cittadini della Campania, perché abbiamo difeso fino in fondo la dignità e l’autonomia della Regione Campania. Non ci siamo piegati, non abbiamo accettato ruoli di subalternità, abbiamo difeso la pari dignità tra istituzioni che erano impegnate in questa vicenda». Con queste parole, nella sala De Santis della Regione Campania a Napoli, il presidente Vincenzo De Luca ha aperto la conferenza stampa convocata per illustrare gli interventi che saranno messi in campo sfruttando le risorse disponibili grazie alla firma dell’accordo per l’utilizzo dei Fondi di sviluppo e coesione: un importo pari a 6 miliardi e 366 milioni di euro. Una firma, ha ricordato De Luca, giunta dopo un braccio di ferro lungo un anno che «ci ha fatto perdere molto tempo».
Adesso, ha avvertito De Luca, bisogna «recuperare un anno» perché «abbiamo davanti una opportunità straordinaria”. “Dovremo bruciare i tempi, dovremo lavorare calcolando i minuti», ammonisce De Luca. «Se procediamo coi tempi della ordinaria amministrazione, queste opere le vedranno i nostri nipoti e pronipoti. E questo non è adeguato al nostro programma – spiega -. Quindi dovremo correre». De Luca anticipa dunque che sarà chiesto anche ai Comuni, laddove siano responsabili dei progetti finanziati coi fondi di sviluppo e coesione, che «le imprese lavorino anche di notte, che si faccia il triplo turno». Non solo: anche da un punto di vista burocratico, la Regione detterà condizioni precise per evitare contestazioni dal governo centrali ed eventuali intoppi. «Dovremo indicare ai Comuni, ai soggetti interessati le procedure per la rendicontazione. Non daremo soldi se non si accompagnano le richieste alla rendicontazione – puntualizza -. Si cammina in parallelo. Non possiamo metterci nelle condizioni di dire che manca la rendicontazione». E sia. Si guarda al programma. Un programma fitto di opere che De Luca tocca nelle parti principali, avvertendo che l’elenco integrale degli interventi da mettere in campo sarà disponibile tra qualche giorno sul sito della Regione Campania e quindi consultabile da qualsiasi cittadino. Una parte dei fondi, circa 388 milioni di euro, sarà destinato ai Comuni per consentire loro di completare gli interventi Fesr: «Questi progetti, non portati a termine, rischiavano il definanziamento o il blocco dei cantieri, blocco che in alcuni casi c’è stato già. E dunque abbiamo deciso di intervenire», dice De Luca. Poi c’è un pacchetto di un miliardo di euro che abbraccerà interventi in favore della famiglia, della natalità, della cultura. In questo scenario, aggiunge De Luca, «Napoli ha un ruolo particolare»: «Sblocchiamo finanziamenti per lo stadio Collana, un progetto a cui teniamo moltissimo anche perché abbraccerà un’opera di riqualificazione complessiva dell’area esterna».
Ci sono poi interventi che andranno a toccare le strutture ospedaliere: in programma la realizzazione del nuovo polo pediatrico Santobono; la ristrutturazione dell’ospedale Cardarelli (50 milioni di euro), il recupero dell’area ex Rivoli a Poggioreale per farne un polo-socio sanitario. Non è tutto: «L’intervento maggiore riguarda l’ospedale degli Incurabili – ricorda De Luca -. Abbiamo il progetto pronto per essere messo in gara, ma attendevano lo sblocco dei finanziamenti. Arriveremo tra 80 e 100 milioni di euro». Infine sarà possibile dare una boccata d’ossigeno al comparto della cultura. 1Era tutto bloccato – rimarca De Luca -. Abbiamo anticipato con fondi di bilancio alcuni eventi di particolare significato, ma questo non bastava. L’accordo per i Fondi di sviluppo e coesione ci consente di realizzare un polo cinematografico tra Napoli e Salerno». Sono tutte opere, sottolinea De Luca in più di un passaggio, finanziate dalla Regione Campania. Una precisazione non casuale. «Tutto quello che troverete nei fondi di coesione sono fondi della Regione – ribadisce De Luca -. Su questo abbiamo avuto qualche strumentalizzazione da parte di Fratelli d’Italia e del governo, ma il governo in tutto questo non c’entra niente».
lunedì, 23 Settembre 2024 - 19:22
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