La maternità surrogata è reato universale, ok definitivo del Senato: carcere fino a 2 anni e sanzione fino a un milione di euro

di Lana

Il Codice penale cambia ancora. Con 84 sì, 58 no e nessun astenuto, l’Aula del Senato ha approvato in via definitiva il disegno di legge contro la “Gestazione per altri” (la maternità surrogata, per intenderci) anche se compiuta all’estero da cittadini italiani. Un’estensione della 40 legge del 2004 (che subirà la modifica) che vieta già in Italia la maternità surrogata ma lasciava aperta questa strada alle coppie italiane purché percorsa all’estero. Adesso invece una coppia italiana che dovesse rientrare in Italia dopo avere fatto ricorso alla pratica della Gpa all’estero, rischia l’incriminazione e il carcere dai tre mesi ai due anni. Per non parlare della sanzione alternativa una sanzione pecuniaria che potrà arrivare sino ad un milione di euro.

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Con il via libera del Senato, la ‘gestazione per altri’ diventa invece un reato universale nel senso che le coppie italiane che faranno ricorso alla pratica nei Paesi in cui è consentita, saranno puniti comunque. Il disegno di legge nasce dalla proposta della capogruppo di Fratelli d’Italia in Commissione Giustizia della Camera, Carolina Varchi, che venne approvata a Montecitorio nel luglio del 2023 con 166 sì, 109 no e 4 astenuti. Il testo Varchi, in realtà riprendeva quello presentato da Giorgia Meloni “nella precedente legislatura”, come ha ricordato in Aula anche la senatrice di Fdi, Domenica Spinelli. Il provvedimento, che ha come prima firmataria la deputata di Fratelli d’Italia, Carolina Varchi e che aveva ricevuto il via libera dalla Camera il 26 luglio 2023, diventa così legge.

Durante la discussione in Commissione al Senato, mesi fa, la Lega tentò di proporre una stretta ulteriore presentando un emendamento che raddoppiava la multa e portava il carcere fino a 10 anni. Ma ci fu un dietrofront per l’obiezione del resto del centrodestra. La Lega inizialmente difese l’emendamento spiegando che era in linea con una sua proposta di legge che aveva presentato nella scorsa legislatura. Ma poi dovette rinunciare. «Oggi con il voto del Parlamento italiano i diritti non sono stati negati, ma al contrario sono stati riaffermati e resi finalmente effettivi», ha affermato la ministra per la Famiglia, la Natalità e le Pari opportunità Eugenia Roccella. Hanno invece protestato, dentro e fuori l’Aula, le opposizioni. Per il segretario di +Europa, Riccardo Magi, il Parlamento «ha scritto una pagina nera, nerissima, per i diritti e per le libertà», perché «la politica prova e riesce a mettere le mani sul corpo e sull’autodeterminazione delle donne. Come se ogni utero appartenesse a Giorgia Meloni, a Matteo Salvini e alla maggioranza di Governo» e perché «la nascita di un bambino e la genitorialità vengono equiparate a “reati universali” quali la pedofilia e il genocidio».

La deputata del Pd Rachele Scarpa definisce la nuova legge «un atto di pura ideologia, figlio della propaganda contro le famiglie arcobaleno e contro tutto ciò che questo governo non considera famiglia tradizionale. Un’ideologia cieca perché nella sua ordalia non vede che con questo atto, giuridicamente scellerato, sta colpendo senza alcun distinguo anche chi ha fatto ricorso alla Gpa solidale in stati dove è perfettamente legale e riconosciuta, come il Canada o gli Stati Uniti. Quello compiuto dal governo oggi è piegare il diritto penale ad un’ideologia di parte. Un precedente pericoloso – conclude – che conferma la deriva a cui la destra sta portando l’attività parlamentare».

mercoledì, 16 Ottobre 2024 - 19:55
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