Omicidio del sindaco-pescatore Vassallo, svolta dopo 14 anni: arrestato colonnello dei carabinieri e altri 3

Il sindaco pescatore Angelo Vassallo

Quattordici anni dopo l’omicidio del sindaco-pescatore di Pollica (in provincia di Salerno), arriva la svolta che da anni sembrava nell’aria. Ed è una svolta che va a colpire un pezzo del mondo dell’Arma dei carabinieri sul quale si erano accesi i riflettori già poco dopo il delitto.

Una svolta dolorosa. Il raggruppamento operativo speciale dei carabinieri di Roma ha eseguito le ordinanze di custodia cautelare in carcere a carico del colonnello dei carabinieri Fabio Cagnazzo (che all’epoca dei fatti era al comando dei carabinieri di Castello di Cisterna, in provincia di Napoli e che ha sempre respinto con forza ogni sospetto e ogni ipotesi su un suo coinvolgimento), del figlio del boss nonché collaboratore di giustizia Romolo Ridosso del clan di Scafati Loreto-Ridosso, dell’imprenditore Giuseppe Cipriano e dell’ex brigadiere dell’Arma Lazzaro Cioffi (anche lui all’epoca dei fatti in servizio a Castello di Cisterna, in provincia di Napoli).

A tutti è contestato il reato di omicidio volontario con l’aggravante della premeditazione e delle finalità mafiose. Secondo le conclusioni della procura di Salerno, il colonnello Cagnazzo avrebbe organizzato il delitto e avrebbe anche provato a cancellare le prove. Quanto al movente, secondo la procura di Salerno – guidata dal magistrato Giuseppe Borrelli – Vassallo sarebbe stato ucciso perché aveva scoperto un traffico di droga che approdava nel porto di Acciaroli. Vassallo, il giorno dopo il delitto, avrebbe dovuto incontrare l’ex procuratore capo di Vallo della Lucania Alfredo Greco al quale aveva confidato di volergli parlare di una cosa delicata. Ma la sera del 5 settembre 2010 fu ammazzato con nove colpi di pistola.

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giovedì, 7 Novembre 2024 - 11:46
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