C’è qualcosa di drammatico e tragico nell’omicidio di Arcangelo Correra, ucciso a 18 anni da un colpo di pistola alla testa. Il colpevole ha 19 anni ed è pure un parente della vittima, ma non un parente qualunque. Renato Caiafa si è presentato spontaneamente in questura, accompagnato dalla zia, e ha ammesso la sua responsabilità, spiegando che quanto è accaduto questa notte, intorno alle cinque in via Tribunali all’angolo con via Sedil Capuano a Napoli, è stato un brutto incidente.
Il lato drammatico della vicenda sta proprio nella giovanissima età della vittima e di chi, seppur non intenzionalmente, si porta adesso sulla coscienza il peso di avere spezzato un’altra vita; il lato drammatico sta anche nella circostanza che ci sono pezzi di gioventù di Napoli, soprattutto quella proveniente da contesti più problematici e troppo spesso legati al mondo della criminalità organizzata, che sono già armati e non si fanno scrupolo di premere il grilletto anche per regolare delle banali quisquilie.
Il lato tragico sta nel particolare rapporto di parentela che univa Correra a Caiafa. Renato Caiafa era il fratello di quel Luigi che, a 17 anni, è stato ucciso da un poliziotto nelle fasi di un tentativo di rapina poi saltato proprio per l’intervento degli agenti. A Luigi Caiafa, assassinato nell’ottobre 2020, Arcangelo Correra era legatissimo: in uno dei suoi profili social, campeggiava una foto che li ritraeva insieme. E in più di un post, Arcangelo aveva dedicato parole d’affetto al cugino scomparso, scrivendo che un giorno si sarebbero nuovamente incontrati. Quel giorno è arrivato. Ed è arrivato per mano del fratello di Luigi Caiafa, Renato, che alla polizia ha riferito di un un gioco finito male, con un proiettile che ha colpito Arcangelo Correra dritto in fronte. È arrivato per mano di un ragazzo che nella famiglia Correra era praticamente di casa, soprattutto dopo la perdita del fratello e del padre.
Anche Ciro Caiafa, papà d Luigi e Renato, è morto ammazzato: a lui è stato fatale un agguato di camorra consumatosi all’una del mattino del 31 dicembre 2020 nel “basso” dove viveva, in via Sedil Capuano. I killer fecero irruzione e ferirono anche un 28enne che Caiafa stava tatuando.
—->>>> SEGUI GLI AGGIORNAMENTI: 18enne ucciso a Napoli, il racconto del cugino indagato: «È stata una disgrazia. La pistola trovata in strada poco prima»
sabato, 9 Novembre 2024 - 21:24
© RIPRODUZIONE RISERVATA