Bambini armati, che impugnano coltelli per risolvere piccoli e banali litigi. Da Napoli continuano a rimbalzare storie di minorenni vittime o carnefici di violenze pressoché gratuite.
Ieri sera a Giugliano in Campania, il più grande comune in provincia di Napoli, Marco (il nome è di fantasia) è finito in ospedale per una ferita d’arma da taglio. Il piccolo, che oggi compie 13 anni, era nel campetto di calcio nei pressi di piazza Gramsci in compagnia di amici: stavano giocando quando all’improvviso un altro bambino, un po’ più piccolo, si è avvicinato a Marco e gli ha chiesto il pallone. Marco però gli ha opposto un rifiuto, e ha passato la palla a un suo amichetto che era il proprietario della stessa. Per tutta risposta lo sconosciuto bambino ha estratto un coltellino da una tasca e ha colpito Marco alla coscienza sinistra. È successo tutto in pochi istanti, tanto che nemmeno i genitori di alcuni bambini presenti a bordo campo si sono resi conto di cosa fosse successo. A richiamare la loro attenzione sono state le urla di Marco. Il piccolo è stato così soccorso da alcuni genitori e portato a casa. Poi i suoi genitori lo hanno portato in ospedale, al San Giugliano, dove i medici gli hanno messo un punto di sutura. Per fortuna solo tanto spavento.
L’episodio di violenza minorile segue un’altra storia verificatasi a Napoli. L’altra sera una ragazzina di 15 anni, che vive a Marano, ha accoltellato all’addome un giovane di 19 anni, che conosceva. I due si trovavano a bordo dello stesso treno della Metro, stavano rientrando da Napoli. Sono scesi entrambi alla fermata di Piscinola, quando sulla banchina lei ha preso un coltello dalla borsa e ha colpito il 19enne all’addome. «Così impari a sfottere», gli scritto più tardi su WhatsApp quando lui l’ha contattata per chiederle se si fosse resa conto di quello che aveva fatto. Il 19enne è finito in ospedale, ma per fortuna non ha riportato una ferita grave: i medici hanno rilevato una lesione all’addome con prognosi di 15 giorni.
lunedì, 18 Novembre 2024 - 10:57
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