I pronostici sono stati rispettati. Il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi è il nuovo presidente dell’Anci, l’Associazione nazionale comuni italiani, a seguito della XX assemblea congressuale che si è tenuta in mattinata al Lingotto Fiere di Torino. È stato eletto all’unanimità, segno che l’ex rettore nonché ex ministro ha saputo mettere tutti d’accordo con la sua capacità di sintesi e mediazione. Sessant’anni, Manfredi succede ad Antonio De Caro, che ha dovuto fare un passo indietro dopo l’elezione a europarlamentare. Per Manfredi è la consacrazione di un percorso politico cominciato con l’incarico a ministro dell’Università e della Ricerca arrivato nel gennaio 2020: Manfredi, che all’epoca era rettore dell’Università Federico II di Napoli – dove si è laureato in Ingegneria con 110 e lode -, fu chiamato dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte, alla guida del Governo giallorosso. «È stata un’esperienza bellissima, l’opportunità di dare un contributo al Paese in un momento così difficile è straordinaria», ha poi ricordato Manfredi in un’intervista di qualche anno più tardi ad Ateneapoli. Superata la pandemia, il suo ministero ha iniziato a lavorare per l’università del futuro con interventi che, sempre ad Ateneapoli, Manfredi ha sintetizzato così: «Siamo intervenuti sui ricercatori con il piano straordinario, l’avanzamento di carriera, il finanziamento ordinario agli Atenei. Abbiamo fatto un investimento di quasi un miliardo in più come spesa corrente e un miliardo e mezzo come spesa di investimento. È stato il più grande finanziamento all’università negli ultimi venti anni. Risorse che hanno aiutato le Università ad essere più robuste nella crisi».
Da ministro a sindaco di Napoli il passo è stato breve. Per la sua capacità di mediazione e di confronto, Manfredi è stato praticamente il candidato ideale per aprire una nuova fase politica nella città di Napoli per il dopo de Magistris. Pure l’elettorato l’ha premiato, incoronandolo sindaco al primo turno con il 62,88% delle preferenze. In quota Pd, Manfredi ha saputo mantenere un equilibrio perfetto con il Movimento 5 stelle e in modo particolare con Roberto Fico, tanto è vero che ancora oggi la coalizione che lo sostiene (ben 13 liste) è testimonianza della tenuta del cosiddetto “campo largo” che invece fa sempre più fatica a tenersi in piedi in altre realtà locali. Proprio in virtù della capacità di dialogo e di sintesi, Manfredi viene spesso indicato come il candidato giusto del Pd e del campo largo anche per guidare la Regione Campania. Manfredi ha dalla sua parte la segretaria Elly Schlein, che invece è ai ferri corti con Vincenzo De Luca. E lo stesso Manfredi è distante dallo “sceriffo”. Li dividono i “toni” e i “modi” dell’interlocuzione con il Governo di centrodestra: strillati, di puro scontro, quelli di De Luca; pacati, di dialogo, improntanti alla “collaborazione istituzionale” quelli di Manfredi. Proprio questo modo di fare ha consentito a Manfredi di ottenere dal Governo il rifinanziamento dei fondi per completare la bonifica di Bagnoli, operazione economica avvenuta a discapito della Regione Campania. Adesso per Manfredi è arrivato un nuovo riconoscimento politico.
Manfredi ringrazia e subito traccia la linea del suo “mandato”. «Le priorità sono mettere al centro della politica italiana i bisogni dei Comuni, rafforzarne l’autonomia, dargli dei poteri che siano all’altezza delle sfide che la contemporaneità ci mette davanti. Solo attraverso un nuovo protagonismo dei Comuni si potrà veramente rilanciare il Paese e dare una risposta ai bisogni dei nostri cittadini», dice fresco di elezione. Prioritario anche – aggiunge – «affrontare quelli che sono aspetti chiave, dalla politica della casa, della sicurezza urbana, ai temi ambientali che oggi impattano fortemente sui Comuni, a quelle che sono le esigenze dei cittadini, come trasporti migliori, migliori servizi sociali ed educativi». «Sono sfide molto grandi – sottolinea Manfredi – che impattano sui bisogni quotidiani delle persone». C’è spazio anche per un messaggio alla premier Giorgia Meloni: «Dico che deve vedere nei sindaci degli interlocutori leali, concreti, che vogliono essere interlocutori privilegiati del governo e noi arriveremo con proposte serie e unitarie. Quindi ci aspettiamo, e sono molto fiducioso che questo avvenga, un’interlocuzione diretta, forte con la premier e con il governo». Infine, un annuncio: «Noi rapidamente costruiremo un’agenda dei Comuni con una serie di proposte concrete che sottoporremo alla premier e sono convinto che riusciremo a trovare una strada comune per realizzarle».
mercoledì, 20 Novembre 2024 - 15:35
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