Giustizia, ok Cdm a riforma su separazione carriere, elezione Csm e Alta Corte per il disciplinare. Anm in riunione urgente

Nordio-Carlo
Il ministro della Giustizia Carlo Nordio

La firma c’è. Poco prima delle due di oggi pomeriggio il Consiglio dei ministro ha approvato la riforma della separazione delle carriere di giudici e pm. Un fatto storico, che già vede sulle barricate la magistratura. Il presidente dell’Associazione nazionale magistrati, Giuseppe Santalucia, ha convocato «in via d’urgenza» la Giunta esecutiva centrale dell’Anm oggi alle 16.30. Questo l’ordine del giorno: «Approvazione del Consiglio dei ministri del disegno di legge costituzionale in materia di ordinamento giurisdizionale e per l’istituzione della Corte disciplinare». L’Anm farà «valutazioni» e deciderà su «iniziative» in merito. Se il mondo delle toghe è in subbuglio, quello della politica esulta.

«È un provvedimento epocale», sottolinea il Guardasigilli Carlo Nordio in conferenza stampa. Un provvedimento che, a dire di Nordio, si adegua ai tempi: «Non si tratta di ottemperanza politica di un elettorato che ci ha dato un mandato della riforma e al quale abbiamo l’obbligo di rispondere ma di una ragione tecnica, strutturale e dogmatica giuridica, perché il processo accusatorio non può reggersi su fondamenta di una Costituzione scritta quando era vigente il processo inquisitorio voluto da Benito Mussolini». Nordio ha quindi rivendicato che «la separazione delle carriere faceva parte del programma elettorale ed è tesi che tratto da 25 anni e attua un principio fondamentale del processo accusatorio voluto da Vassalli, eroe della resistenza anche lui favorevole alla separazione che non è riuscito ad attuare, ovvero sulla differenza sostanziale tra pm e i magistrati giudicanti». Il ministro ha spiegato che la riforma della giustizia si basa su «tre rivoluzioni» che «secondo noi, nonostante le opinioni contrarie che tutti conoscono, sono un ossequio all’indipendenza della magistratura: la magistratura non può e non deve essere indipendente solo dal potere esecutivo e legislativo, deve essere indipendente anche da se stessa». «Non sempre i magistrati, che pure sono indipendenti da governo e parlamento, sono in realtà indipendenti dalle varie pressioni nell’ambito dell’associazione alla quale partecipano», ha aggiunto Nordio, sottolineando che nella parte della riforma sulla composizione del Csm «vi è una enfatizzazione dell’autonomia e dell’indipendenza del magistrato: proprio perché sono tutti uguali di fronte alla legge, il sistema del sorteggio, attraverso la selezione di magistrati già valutati varie volte, non può fallire. Non possiamo immaginare vengano sorteggiate persone inette, incapaci, di scarsa credibilità etica, proprio perché il canestro da cui vengono estratte è estremamente qualificato».

Tra i punti più ‘sensibili’ della riforma vi è, appunto, la composizione ed elezione del Csm: «Questo organo di autogoverno della magistratura, in questi ultimi anni, non soltanto a detta mia o di altri esponenti della maggioranza, ma di moltissimi magistrati e di una larga parte dell’opinione pubblica, non ha dato buona prova di sé. Scandali come quelli di Palamara o di altri hanno eccitato varie proteste – ha detto Nordio -. A fronte di questo però i rimedi a quella che tutti unanimemente hanno chiamato la degenerazione correntizia non sono stati apprestati. Interrompere questo legame tra elettore ed eletto che ha portato a tutta una serie di anomalie è stato il nostro compito principale, e questo accade attraverso il sorteggio che non avviene tra passanti di strada inesperti di diritto ma tra persone estremamente qualificate». La composizione del Csm «mantiene una maggioranza di magistrati che però vengono appunto sorteggiati tra magistrati già valutati varie volte, che abbiano una presunzione assoluta di competenza, onestà, intelligenza e preparazione. È un sorteggio che lascia una maggioranza alla competenza togata, pur riconoscendo una certa competenza a costituire questo canestro al parlamento».

Il terzo punto della riforma è quello della costituzione di un organismo competente alla questione disciplinare, la cosiddetta Alta Corte. «Oggi la sezione disciplinare agisce nell’ambito del Csm, che quindi cumula in un modo abbastanza anomalo varie funzioni, organizzative, amministrative e giurisdizionali, ebbene quest’ultima funzione giurisdizionale è stata completamente staccata attraverso la creazione di un’Alta corte che è composta da 15 giudici, tre dei quali nominati dal presidente della Repubblica tra professori ordinari di università in materie giuridiche e avvocati con almeno 20 anni d’esercizio, e tre estratti a sorte da un elenco di soggetti in possesso dei medesimi requisiti indicati dal Parlamento, nonché da sei magistrati giudicanti e da tre requirenti estratti a sorte tra gli appartenenti alla medesime categorie, che abbiano almeno 20 anni d’esercizio delle funzioni giudiziarie e che svolgano o abbiano svolto funzioni di legittimità», ha spiegato Nordio. «Anche qui – ha rincarato Nordio – deve essere chiaro che vi è una prevalenza anche in questa Alta Corte di elementi togati, però anche qui il sorteggio avviene in un canestro di persone estremamente qualificate».

Sono tutti provvedimenti, ha sottolineato Nordio, che «secondo noi saranno paradossalmente, nonostante opinioni contrarie, un ossequio all’indipendenza della magistratura, perché la magistratura non deve essere solo indipendente dal potere esecutivo e legislativo, ma indipendente da se stessa». «Non sempre i magistrati che sono indipendenti dal Governo e dal Parlamento sono indipendenti dalle varie pressioni nell’ambito dell’associazione alla quale partecipano», ha affermato Nordio, che in tal modo ha voluto replicare ai primi comunicati di disappunto della magistratura. «Accettiamo critiche, accettiamo contributi, ma devono accettare il principio che la volontà popolare è sacra e se ci è stato dato il mandato di separare le carriere noi ubbidiamo alla sovranità che appartiene al popolo – ha detto il Guardasigilli – Il testo è stato limato fino a pochi minuti fa quindi penso che l’Anm non ne sia a conoscenza. Quando ne avrà conoscenza si esprimerà secondo le sue valutazioni sui contenuti».

mercoledì, 29 Maggio 2024 - 15:38
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