Diplomifici, revoca della parità a 47 scuole del Sud: poche aule, docenti senza titoli e lacune nei registri

Scuola

Il sindacato dei presidi, DirigentiScuola, è soddisfatto. La stretta sui diplomifici firmata dal ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara ha dato i suoi primi frutti. Ed è solo l’inizio di un percorso che passa anche attraverso regole più stringenti (previste dal ddl Semplificazioni), come l’impossibilità di recuperare tre o quattro anni in uno e nemmeno creare classi solo per l’ultimo anno per dare la possibilità agli studenti di affrontare la Maturità. Nei confronti di 47 scuole paritarie superiori (su 70 controllate) in Campania, Lazio e Sicilia sono state avviate, dalle rispettive direzioni scolastiche regionali, le procedure per la revoca della parità che avrà validità per il prossimo anno scolastico. Le scuole oggetto di ispezione sono state individuate fra quelle nelle quali si è maggiormente evidenziato, negli anni scolastici precedenti, il fenomeno di un abnorme incremento degli studenti iscritti alle classi terminali a fronte di un esiguo numero di studenti frequentanti le classi iniziali. I risultati evidenziano un quadro diffuso di irregolarità che sono passate al vaglio degli Uffici scolastici regionali di Campania, Lazio e della Regione Sicilia.

Tra alcune anomalie, ci sono stati istituti alberghieri senza derrate alimentari né cucine, docenti senza titoli, oltre il 90% di studenti residenti in territori diversi e lontani dalla scuola alla quale sono iscritti. Tra le irregolarità riscontrate, un numero di aule insufficienti per accogliere tutte le classi attivate, arredi insufficienti, mancato rispetto dei quadri orari delle discipline degli indirizzi di studio e in alcuni casi eliminazione totale di alcune discipline; mancanza di laboratori; personale docente privo di abilitazione e persino del titolo di accesso per l’insegnamento delle discipline; difformità delle ore di servizio indicate nei contratti individuali di lavoro rispetto alle prestazioni lavorative risultanti dai documenti di assegnazione alle classi; grave inosservanza delle disposizioni previste in materia di esami di idoneità ed esami integrativi; lacune e incongruenze nella tenuta dei registri cartacei ed elettronici. Le scuole avranno un mese di tempo per dimostrare le loro ragioni.

«Da questo governo nessuna tolleranza verso chi non rispetta la legge. Ribadiamo il nostro impegno costante per garantire standard di qualità a tutti gli studenti, che frequentino scuole statali o paritarie», ha detto il ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, che ha annunciato, dal prossimo anno scolastico, misure legislative «costruite per contrastare sul nascere abusi e storture e garantire un’istruzione di qualità in tutti gli istituti del sistema pubblico, di cui le paritarie rappresentano un anello importante».
In aggiunta alle verifiche del piano di vigilanza, il ministro ha promosso anche iniziative orientate a contrastare ancora più efficacemente le irregolarità che sono emerse dalle azioni ispettive in corso. Tra queste, c’è l’obbligo del registro elettronico, limiti alla istituzione delle classe collaterali e regole per il sostenimento contestuale di esami per più anni scolastici. Le nuove misure sono state approvate in Consiglio dei ministri nell’ambito del disegno di legge Semplificazioni che sarà approvato, secondo quanto previsto dal Pnrr, entro la fine di quest’anno.

«Siamo contenti della stretta che c’è stata in questi giorni – ha commentato la presidente nazionale della Fidae, Virginia Kaladich – e anche del piano del ministro Valditara per eliminare i cosiddetti diplomifici, mele marce che purtroppo contribuiscono alla permanenza di alcuni luoghi comuni sulle scuole paritarie, rendendo più complesso anche il raggiungimento della parità scolastica già sancito dalla legge 62 del 2000». Il sindacato DirigentiScuola ha ricordato che «da tempo denunciamo il giro di troppi titoli falsi che sviliscono il sistema d’istruzione e corrompono il mercato del lavoro. È inammissibile che in un Paese civile un titolo di studio rilasciato da scuole paritarie inesistenti consenta l’insegnamento agli alunni disabili o l’impiego nelle strutture di degenza e di cura».

mercoledì, 19 Giugno 2024 - 22:07
© RIPRODUZIONE RISERVATA