Autonomia, da Consiglio regionale Campania ok a referendum abrogativo. Appello di De Luca al Nord, scontro in Aula

di Laura Nazzari

Il via libera alla richiesta di referendum abrogativo della legge sull’autonomia differenziata è arrivato pochi minuti prima delle 19 di oggi. Il Consiglio regionale della Campania guida così ufficialmente il fronte del “no” alla legge Calderoli fortemente osteggiata dalle forze di centrosinistra. Trentasei i voti a favore, nove i contrari (del centrodestra) e un astenuto (Raffaele Maria Pisacane di Azione-Per): sono questi i numeri che hanno chiuso un dibattito durato tre ore, e che ha fatto registrare il silenzio di Forza Italia (nessuno degli esponenti del partito è intervenuto) e le prevedibili schermaglie tra gruppi contrapposti.

GLI INTERVENTI IN CONSIGLIO E LO ‘SCONTRO’ TRA SCHIERAMENTI

Valeria Ciarambino, vicepresidente del Consiglio regionale e consigliere del gruppo misto, ha sferzato i politici del centrodestra sul loro posizionamento rispetto alla legge: «Abbiamo rappresentanti eletti al Sud il cui compito nelle istituzioni è liberare le regioni virtuose del Nord dalla zavorra che siamo noi del Sud. Ma non vi vergognate di tradire così platealmente in questo modo il mandato politico-istituzionale che avete ricevuto?». Nel suo affondo, Ciarambino ha fatto leva sulle parole pronunciate in Aula dalla consigliera regionale della Lega Carmela Rescigno: «Io sto dalla parte del mio popolo prima che di un partito e non tradirei mai il mio popolo per essere fedele ad una linea di al mio partito – ha incalzato la vicepresidente del Consiglio regionale -. Sarò al fianco di tutti coloro, qualunque sia il loro colore politico, che vorranno difendere gli interessi del Sud».

Contro la Lega e Fratelli d’Italia si è scagliata anche la consigliera regionale del Gruppo Misto della Campania, Roberta Gaeta (Demos-Europa Verde), che ha lamentato, rispetto alla legge, la presenza di «tanti rischi, a cominciare dal rischio dell’aumento delle disparità territoriali»: «Il paradosso – ha osservato Gaeta – è pensare che chi sta portando avanti l’autonomia differenziata è un partito che si chiama Fratelli d’Italia, ma Fratelli di quale Italia?».

Ha, invece, lanciato un particolare allarme il consigliere Giuseppe Sommese (Azione): «La legge Calderoli getta le basi per la spaccatura del Paese ed in particolare tra le 23 materie oggetto del regionalismo differenziato ce ne sono alcune che non dovrebbero mai essere attribuite alle singole regioni come nel caso della politica energetica, che necessita, invece, di una strategia unica – ha detto -. Inoltre, sui contratti integrativi in materia di sanità ed istruzione, le regioni possono utilizzare il residuo fiscale per finanziarli creando condizioni di lavoro per medici ed insegnanti migliori al nord e costringendo, così, le prossime generazioni, ad emigrare».

Severino Nappi, capogruppo della Lega in Consiglio regionale, ha invece puntato il mirino contro il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca: «L’autonomia differenziata è stata voluta ed approvata dal centrosinistra con la riforma del Titolo V della Costituzione e dal 2001 ad oggi sono state tante le dichiarazioni di autorevoli esponenti del centrosinistra , del Pd e del M5S, che l’hanno sostenuta, tra cui quelle del presidente De Luca». «Oggi siamo di fronte ad una sceneggiata da parte del centrosinistra – ha detto Nappi -.  Il centrodestra ha dato seguito al regionalismo differenziato che farà emergere l’incapacità di governo di questa parte politica, come in Campania, regione che è ultima in tutti i settori».

Critico anche Alfonso Piscitelli di Fratelli d’Italia per il quale «il clima di barricate contro questa legge è ingiustificabile» anche tenuto conto del fatto che «gli attacchi a questa legge vengono da chi ha devastato l’Italia, come il Movimento 5 Stelle, che ha gravato l’Italia di 240 miliardi di debiti». Piscitelli ha quindi auspicato che possano terminare la stagione dei «capomasanielli» che «alimentano la confusione» per qualche manciata di voti e che «si possa ragionare in maniera più decente perché i vantaggi che verranno saranno non personali ma per la Regione Campania». Infine un invito affinché i parlamentari del centrodestra eletti al Sud non vengano messi “alla gogna”: «Chi fa le liste di proscrizione non rispetta chi dal punto di vista morale e della propria coscienza intende affrontare un percorso piuttosto che un altro. Non va bene dire ‘ tu sei buono e tu sei malamente’».

Ha attaccato De Luca e il centrosinistra anche la consigliera regionale della Lega Carmela Rescigno: l’autonomia differenziata è «il momento ideale per responsabilizzare l’Italia tutta» ed aiutare «le poche regioni superstiti virtuose» che «sono zavorrate da responsabilità nazionale sono frenate nel loro affaccio di respiro europeo». «Smettiamola con finti moralismi – ha incalzato Rescigno -. Non si tratta di libero mercato come si vuole fare credere, ma di amministrare bene le risorse. Si provveda a rendere attrattive e competitive le nostre strutture ospedaliere, a investire su medici, personale sanitario». Poi Rescigno si è soffermata sullo scenario campano: «Ci troviamo di fronte a una incapacità ampiamente dimostrata dal governatore di gestire l’ordinario. E’ facile sbandierare statistiche negative cui si è contribuito. Ma mi chiedo: cosa è stato fatto per migliorare la gestione della sanità campana?».

Dal fronte del centrosinistra più di un consigliere ha sottolineato invece la necessità di coinvolgere maggiormente la popolazione. «Andremo in tutte le piazze e in tutte le città a spiegare i danni di questa norma e perché è giusto abolirla», ha detto il consigliere regionale del Pd Mario Casillo.

L’APPELLO DI DE DELUCA AL NORD

Se i partiti di centrosinistra sono adesso pronti a spostare la battaglia nelle piazze, il presidente della Regione Campania ha voluto cogliere l’occasione per lanciare un appello alle «forze importanti anche nel Nord che credono all’unità di Italia in termini sinceri» per «riflettere in maniera pacata, per ragionare su alcuni dati di fatto che si presentano in maniera preoccupante ed eliminare le cose che non vanno che sono tante». «Noi parliamo non a nome del Sud cialtrone che non ha a cuore i bilanci – ha specificato De Luca – ma a nome del rigore finanziario e della trasparenza. Su questa base chiediamo la riapertura di un ragionamento serio per evitare di accentuare barriere che davvero non hanno senso in un mondo contemporaneo. È possibile lavorare insieme, Nord e Sud, le forze dinamiche di Nord e Sud, senza complicarci la vita con operazioni ideologiche e in qualche caso sbagliate». In particolare De Luca ha chiesto la riapertura della riflessione su temi cruciali come la scuola, la sanità, i trasporti trovando un’apertura da parte del centrodestra. «Se vogliamo sgomberare il campo dai sospetti decidiamo la stessa quota per tutti i cittadini dal Nord alla Sicilia e di avere lo stesso numero di medici ed infermieri per tutte le Regioni. Se è una battaglia seria per l’efficienza dobbiamo combattere ad armi pari», ha detto De Luca.

Ha risposto il leader del centrodestra Stefano Caldoro nella dichiarazione di voto (contrario): «Il presidente (De Luca, ndr) ha aperto al confronto su tre temi fondamentali: sanità, tpl e scuola. Noi raccogliamo l’appello unitario per scrivere le regole, che sono le regole nostre. Il centrodestra sarà propositivo su posizioni e proposte che sono nell’interesse del Sud».

De Luca ha anche rimarcato il nodo economico della riforma: “Come si fa questa riforma, con i sospiri? Con gli esercizi spirituali”. Quindi sul finanziamento dei Lep ha osservato che «c’è stato un impegno a futura memoria»: «Si è detto che se entro due anni non vengono approvati i Lep si procede con la spesa storica e qui si nasconde una truffa. E si dice che se dopo dieci anni le cose non vanno bene si torna indietro. Una follia». De Luca ha detto che bisogna sapere «come funzionano i Lep e il fondo di perequazione, che va finanziato oggi e non a futura memoria perché oggi c’è un divario enorme».
La Campania è, dunque, la prima delle cinque regioni ad adottare la deliberazione consiliare al fine di depositare, come previsto dall’art. 75 della Costituzione, la richiesta di referendum abrogativo della Legge di iniziativa governativa con la quale si prevedono le procedure per l’attuazione del regionalismo differenziato. A presentare e depositare la richiesta di referendum sarà il presidente del Consiglio Regionale della Campania Gennaro Oliviero (supplente sarà il presidente della I Commissione, Giuseppe Sommese) a seguito della relativa elezione da parte dell’assemblea legislativa campana. Il Consiglio ha, inoltre, approvato con 35 voti favorevoli una ulteriore deliberazione per richiedere un referendum abrogativo di alcuni commi degli articoli 1,2,3,4, attinenti le materie o ambiti di materie riferite ai lep della Legge n.86.

lunedì, 8 Luglio 2024 - 21:14
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