Bufera a Giugliano, arrestati consigliere comunale e dirigente comunale. Il pm: «Pretesa tangente da imprenditore»

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L’inchiesta che da un mese turbava i sonni del mondo politico di Giugliano ha fatto un altro balzo in avanti. Dopo l’arresto, a inizi settembre, dell’avvocato Francesco Smarrazzo (misura annullata nelle scorse settimane dal Tribunale del Riesame) accusato dalla procura di avere riscosso una tangente destinata ad amministratori pubblici, oggi la Guardia di Finanza ha arrestato due persone ritenute responsabili di avere preteso la “mazzetta”: agli arresti domiciliari sono stati posti il consigliere comunale di Giugliano Paolo Liccardo (di area centrodestra, siede nell’opposizione, è stato eletto nella lista “Maisto sindaco”), cugino dell’avvocato Smarrazzo, e il dirigente comunale Giuseppe De Rosa preposto all’ufficio per le Politiche sociali, Cultura e sport presso lo stesso Comune.

A entrambi è contestato il reato di concussione ai danni di un imprenditore del posto, gestore del centro sportivo Antares di Campopannone, in regime di concessione comunale, completo di campi da padel, tennis, calcio a 5 e servizi di ristorazione. Secondo quanto ricostruito dalla magistratura, l’imprenditore avrebbe ricevuto reiterate richieste di somme di denaro «al fine di eliminare le irregolarità riscontrate» dai vigili urbani nel corso di alcuni controlli. Per convincere l’imprenditore a pagare, gli sarebbe stata finanche prospettata al revoca della concessione relativa alla gestione del centro sportivo. Nello specifico gli indagati avrebbero inizialmente chiesto all’imprenditore 30 mila euro, incassandone materialmente 15 mila.

A dare la stura all’indagine è stato proprio l’imprenditore, che ha denunciato l’accaduto consentendo alla Guardia di Finanza di procedere anche con servizi di osservazione, pedinamento e controllo. È così che la Finanza è riuscita ad essere presente il giorno della consegna del denaro, avvenuta presso lo studio dell’avvocato Smarrazzo: in questa circostanza il legale è stato arrestato e posto ai domiciliari. Tuttavia la misura cautelare, poi emessa in sede di convalida, non ha retto al vaglio del Riesame che l’ha annullata. Le indagini nel frattempo sono andate avanti e Liccardo e De Rosa – destinatari di una richiesta di arresto da parte della procura – sono stati interrogati da liberi dal giudice per le indagini preliminari in virtù della nuova norma sull’interrogatorio preventivo: si sono entrambi difesi ma evidentemente le loro dichiarazioni non hanno convinti il gip che ha deciso di emettere ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari. Gli accertamenti condotti, sottolinea la procura nella nota stampa, hanno «corroborato i gravi indizi di colpevolezza emersi a carico degli indagati».

venerdì, 11 Ottobre 2024 - 10:19
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