Botte ai detenuti, atti vessatori. Nel carcere Pietro Cerulli di Trapani si sarebbero consumati per mesi episodi di aggressione ad alcuni dei reclusioni. E a compiere questi atti di prepotenza e di violenza sarebbero stati agenti della Polizia penitenziaria.
Questa mattina 11 agenti della Penitenziaria in servizio nel carcere trapanese sono stati arrestati e posti ai domiciliari in esecuzione di una ordinanza di custodia cautelare. Altri 14 agenti sono stati sospesi dal pubblico ufficio su ordine del gip. Emessi decreti di perquisizioni, per un totale di 46 indagati. A vario titolo sono contestati i reati di tortura, abuso di autorità contro detenuti, falso ideologico, calunnia.
Le indagini sono scattate nel 2021 dopo alcune denunce effettuate dai detenuti del penitenziario trapanese che avrebbero subito maltrattamenti in luoghi privi di telecamere. Sulla scorta della segnalazione, gli inquirenti hanno fatto installare di nascosto le telecamere che avrebbero quindi rgistrato violenze reiterate da parte di agenti nei confronti di detenuti, andando così a confermare quanto denunciato. «Un modus operandi diffuso», affermano gli inquirenti, consistente «in violenze fisiche e atti vessatori nei confronti di alcuni detenuti», condotte «peraltro reiterate nel corso del tempo e messe in atto in maniera deliberata da un gruppo di agenti penitenziari in servizio presso la casa circondariale di Trapani».
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mercoledì, 20 Novembre 2024 - 12:49
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