Gli Spada sono un’organizzazione di stampo mafioso e Ostia è il territorio sul quale hanno allungato i tentacoli. A dirlo non sono più solo coraggiose ricostruzioni giornalistiche, che hanno esposto i cronisti a pesanti minacce. Né gli atti d’inchiesta della Direzione distrettuale antimafia di Roma che sulla ‘famiglia’ ha acceso i propri riflettori.
Poco dopo l’una e mezza di oggi pomeriggio, c’è una sentenza (di primo grado) che per la prima volta attribuisce agli Spada la connotazione di clan. Il dispositivo di condanna reca la firma del giudice per le indagini preliminari Claudio Cappiello del tribunale di Roma, chiamato a pronunciarsi sulle accuse di 416bis mosse a tre imputati coinvolti nel gennaio scorso nella maxi-operazione battezzata ‘Eclissi’ che portò a 32 arresti. Il gip ha ritenuto le accuse fondate e, accogliendo le richieste del pubblico ministero Mario Palazzi, ha condannato a 10 anni e 8 mesi Massimiliano Spada e Massimo Massimiani detto Lelli e a 9 anni di carcere Claudio Galatioto. I tre sono stati giudicati con la modalità del rito abbreviato (formula che prevede lo sconto di un terzo della pena), mentre altre 27 persone coinvolte in quell’indagine hanno optato per il rito ordinario e sono attualmente sotto processo (il maxi-processo si sta svolgendo nell’aula bunker del carcere di Rebibbia).
Ai fini della condanna di Spada, Massimiani e Galatioto sono state decisive anche le dichiarazioni ‘incrociate’ di una serie di collaboratori di giustizia (da Tamara Ianni al convivente Michael Cardoni, da Paul Dociu ad Antonio Gibilisco) che hanno consentito alla Procura di ricostruire in modo dettagliato gli ultimi 10 anni dell’organizzazione criminale che sul litorale romano ha preso il posto che fu dei Triassi e dei Fasciani. Massimiliano Spada, stando all’ipotesi accusatoria, avrebbe partecipato all’associazione mafiosa operando in particolar modo nel settore ‘armi, stupefacenti e intimidazioni’, Massimiani, che faceva parte del clan rivale e perdente dei Baficchio ‘esercitava funzioni di supporto nell’esercizio della violenza e nel settore della droga’, mentre Galatioto era deputato al controllo della sale giochi per conto dell’organizzazione. Il 4 ottobre del 2017, nel processo legato all’estorsione delle case popolari, il tribunale aveva già condannato, riconoscendo pero’ solo l’aggravante del metodo mafioso, Massimiliano Spada a 13 anni e 8 mesi di carcere e Massimiani a 11 anni.
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giovedì, 18 Ottobre 2018 - 15:24
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